Vi avevamo lasciato con un quesito in sospeso.
La mano tra David Peters e Justin Bonomo è uno di quei colpi che rimangono negli annali, sia per la posta in gioco che per lo spessore dei protagonisti. Se vi siete persi l'action potete sempreandare a rivedere l’articolo precedente, se invece avete tutto ben impresso nella mente, andiamo subito ad analizzare la giocata!
PREFLOP: Il colpo non presenta particolari spunti di interesse preflop, un semplice rilancio da early position per l'attuale chipleader al tavolo, una difesa altrettanto standard di Peters dal grande buio.
FLOP: Anche al flop non ci sono particolari osservazioni da fare: la c-bet di Justin è evidentemente pianificata per lasciare il suo range il più ampio possibile agli occhi dell'avversario e il raise di Peters è altrettando standard su una texture simile, in quanto sia i 7 che i 5 possono rientrare nel suo range, così come overpair come 8-8/9-9/T-T che probabilmente non 3-bettano pre, oltre ovviamente a set e quads. Ecco perché può essere fatto anche con una certa percentuale di aria: dalle combo di scala bilaterale (8-6/6-4) a gutshot + backdoor flush (4-3s/9-6s eccetera...) fino all'aria più totale.
TURN: Il turn invece è la strada dove si svolge l'intera partita: Peters opta per una size che gli lascia una pot size bet spaccata e, avendo lui l'iniziativa al river vi sono altissime probabilità che le metta tutte al centro per primo. Il 4♦ infatti è una carta perfetta sia per il suo range di valore percepito che per mettere a segno un eventuale bluff. Justin dalla sua ha una mano fortissima (ha appena chiuso full-house) che tuttavia non rappresenta un punto nut. Il call è quindi la soluzione migliore anche perché il suo avversario potrebbe aver pianificato la stessa giocata con flush draw/straight draw o con delle scale già chiuse/trips + straight draw che in questo momento riesce a battere.
RIVER: Al river casca una delle peggiori/migliori carte per entrambi, dipende dai punti di vista. Perfetta per bluffare, perfetta per chiamare, altrettanto perfetta per shovare con una mano di assoluto valore facendo leva sulle numerose combinazioni disponibili. Justin si trova con uno dei full-house più bassi possibili, ma quante combo di valore superiori a full di 4 e 7 può legittimamente avere Peters in mano vista l'action? 5-5, 7-5, 7-4, K-7(?), K-K(???)...E' possibile invece che faccia la stessa mossa con flush o in bianco? Sì e no.
A una prima analisi Peters ha sicuramente un range di bluff o di valore che Bonomo batte col suo full, tuttavia è una tra le prime mani di un tavolo finale con 700K+ al primo, Peters non ha uno stack che gli consente grande spazio di manovra e Justin è chipleader al tavolo e non andrà certo a regalare in suoi gettoni in giro. Motivo per cui è legittimo chiedersi: quanto effettivamente Peters ha un range di bluff in questo spot rispetto a quello di value? Se in questo ragionamento includiamo anche l'ICM, non è assurdo pensare che Peters giochi in questo modo soltanto mani fortissime, come appunto full-house o quads di 7. Bluffare con un blocker a quadri (A♦-x) non avrebbe troppo senso (K-K rimane nel range di Justin, così come flush alti che difficilmente passerebbero), così come non siamo sicuri che l'action vada nello stesso modo se Peters avesse in mano flush o straight.
Insomma, per assurdo il call/reshove di Justin non è così immediato come potebbe sembrare e a nostro modo di vedere nel range di shove di Peters c'è molto più valore di quel in realtà non sembri...E voi cosa ne pensate a riguardo?