La hand review è l'equivalente dei compiti a casa.
I più diligenti la fanno puntualmente prima di cominciare la sessione, altri invece preferiscono presentarsi “impreparati” al tavolo da gioco e puntare tutto sull'improvvisazione (che a differenza delle interrogazioni vere a proprie a volte può pagare) o su quanto appreso sul campo.
Per come si è evoluto il gioco però, specialmente per chi preferisce l'online al live, approcciarsi al poker senza prestare un minimo di attenzione a rivedere i difetti del proprio gioco è quantomai presuntuoso.
Ecco quindi alcuni semplici consigli per analizzare al bontà delle proprie scelte senza per questo dover scomodare un coach preparato le cui lezioni possono arrivare a costare centinaia di euro all'ora. Quel che vi serve è essenzialmente un po' di tempo, una manciata di attenzione e un semplice software d'analisi, anche un modello basic. E ora cominciamo!
Capire i propri errori
Ci sono cose che nel 2018 non vanno più di moda al tavolo da poker. Non perché ci siano effettivamente delle “tendenze” da seguire, quanto perché la conoscenza che i player hanno del giochino è diventata tale da exploitare facilmente alcune cattive abitudini.
Un esempio? I limp preflop eccessivi. Forse un tempo si usava buttare la chip in mezzo per gustarsi il flop e, ancora oggi, capita spesso live. Ma online non si tratta certo di una giusta condotta e nel long term andremo sicuramente a perdere soldi se il valore del nostro VPIP (le volte in cui volontariamente mettiamo dei soldi nel piatto) è enormemente superiore al nostro PFR (percentuale di mani nelle quali entriamo con un rilancio). Di norma, se la forbice tra PFR e VPIP supera il 20% significa che stiamo giocando in modo passivo e che quindi, occorre dare una sterzata.
Le cattive abitudini non si riducono solamente a questo aspetto, ma potremmo trovarne tanti altri che vanno dall'errato calcolo del rischio in base alla fase del torneo al fatto di ingaggiare un vero e proprio duello con un avversario sconosciuto che magari sta giocando altri 15 tavoli contemporaneamente e che ci ha 3-bettato per tre volte di fila semplicemente perché “Aveva una bella mano”.
E' fin troppo comune vedere giocatori che lanciano letteralmente il loro stack all'aria nei primi livelli di gioco, andando a chiamare un all-in di oltre 100 big blind con middle pair su texture hyper complesse, per poi giustificarsi dicendo “Avevo una lettura su di lui”.
I tornei multi tavolo sono una gara di sopravvivenza non una competizione di velocità: avere 5 average al 4° livello di gioco è sicuramente meglio che rimanere con lo stack di partenza, ma finché non si raggiunge la zona bolla è inutile rischiare oltre misura.
Dopo queste doverose premesse, nella seconda parte andremo a focalizzarci maggiormente sulla review preflop e postflop...