I tornei di poker sono la specialità preferita dalla maggior parte degli amanti del giochino, principalmente per i payout verticali che consentono di vincere in un colpo solo 50, 100 o più buy-in, ma anche per la componente strategica che li contraddistingue.
Sebbene l´obiettivo finale sia quello di vincere tutte le chip in gioco, é altrettanto vero che la chiave per avere successo nei tornei consiste nel preservare ed amministrare al meglio lo stack.
Attaccare sì, ma farlo a ragion veduta e con un piano ben preciso, senza tuffarsi in ogni colpo nella speranza di prendere le nostre a prescindere da stack e posizioni. I tornei di poker si dividono in più fasi a seconda del numero di giocatori rimanenti e del livello di blind raggiunto, che corrisponderà a un determinato average.
Early, middle e late sono le tre fasi che precedono il tavolo finale, l´obiettivo principale di qualsiasi torneista. Quest´oggi parleremo della fase iniziale, una tra le più sottovalutate in assoluto in quanto la profondità degli stack sarà tale da non compromettere il torneo ad ogni singolo spot giocato, salvo situazioni particolari ovviamente.
Nello specifico parliamo di quando abbia a disposizione 80/100/150/200 big blind o anche qualche centiania in più a seconda della room sulla quale giochiamo. Molti amatori, alla pari dei regular, tendono a snobbare questa fase in quanto "noiosa".
La verità invece é che lecose stanno esattamente al contrario, ovvero saper giocare un early stage in modo ottimale potrebbe garantirci di raggiungere un ITM senza troppe diffficoltà nella speranza di approdare al tavolo finale.
Proprio in questa fase infatti troviamo la concentrazione di errori più grande, a cominciare dal preflop arrivando al postflop. Se giocare una mano come A-Q da SB con 15x su apertura di Bottone risulta essere elementare per chiunque (chip in mezzo e good luck...), giocare la stessa dinamica con stack sopra i 100x non é esattamente la stessa cosa.
In early stage occorre avere bene in mente i range di apertura, 3-bet e 4-bet (a volta addirittura 5-bet) che influiranno profondamente sull´interpretazione del board a cominciare dal flop fino ad arrivare alle street successive.
Un flat alla tribet fuori posizione con un range non definito potrebbe costarci davvero caro nello sviluppo della mano, ma per la medesima ragione avremo la possibilità di fare tante chip sfruttando le manchevolezze altrui. Non é un caso che tanti professionisti internazionali, abituati a giocare sul ´dot com´ spendano ore e ore a studiare le fasi iniziali. E´ proprio qui che l´edge comincia a farsi valere!