Ci sono mani che inevitabilmente ci ricordiamo, a dire il vero sono soprattutto bad beat.
Il professionista americano Nick Schulman, che fa del poker il suo lavoro da moltissimi anni, ha nella sua memoria una mano che vinse, ma giocata talmente male da creargli rimpianti a distanza di molto tempo.
In un video pubblicato su Youtube sul canale del The New Yorker, ha raccontato quello che accadde a Los Angeles, Commerce Casino, nel lontano 2006.
Nella mano erano coinvolti lui e JC Tran, collega da lui stesso definito iper-aggressivo.
“Questa mano mi fa impazzire ancora oggi – ha dichiarato Nick – provo un grande fastidio nel raccontarla”.
Si parla di puro high stakes, quindi i blind erano davvero alti.
“Foldano tutti fino al bottone, dove ci sono io. Apro a $1.200, lo small blind folda e JC Tran, da bottone, rilancia a $5.000. Abbiamo circa 120.000 dollari entrambi, decido di chiamare in posizione con 7-7”.
In mezzo c'erano già circa 20.000 dollari.
Il flop recita un incredibile 2-7-7 raimbow.
JC Tran decide di puntare 8.000 dollari, Schulman sale a 25.000 dollari e il suo avversario folda.
“Questo spot urla call da tutte le parti – spiega Nick – se hai un poker floppato in un 3-bettato, davanti alla sua c-bet devi solo chiamare per fargli mettere altri soldi in mezzo tra turn e river”.
Schulman è ancora critico sull'atteggiamento che tenne in quel frangente: “Non riuscii a mantenere la calma. Non ero composto, ero agitato. Senza pensare, mi fiondai sulle chips e rilanciai. Non ho pensato abbastanza e io sono uno che deve pensare per prendere le decisioni giuste...”.
Nonostante vinse il piatto, Schulman è ancora addolorato, a distanza di così tanto tempo, per quella sua condotta scriteriata, anche se ha parole buone per il suo avversario.
“I grandi giocatori sanno metterti nella condizione di sbagliare”.