Slowplay, come è perché conviene metterlo in atto?

Eccoci nuovamente a parlare di slow-play, un'arte segreta che tanti pensano di conoscere a menadito ma che soltanto in pochi riescono a mettere in atto nel modo migliore.

 

Come detto in precedenza lo slow-play va fatto a ragion veduta e non in base al movimento di stomaco del momento. Ci sono avversari contro i quali l'unico modo per prendere delle chip sarà slow-playare le mani di valore e altri contro i cui slow-playare significherà soltanto fargli risparmiare delle chip che avrebbero comunque messo in gioco. In altre parole perdere valore.

 

Essendo una giocata exploitativa, ovvero mirata a trarre vantaggio da una particolare debolezza avversaria, è impossibile fare una scienza esatta su come renderla sempre e comunque profittevole. In line di massima però è succificiente un poco di attenzione per capire quando è più opportuno farlo.

 

Già dalla scorsa volta dovrebbe esser chiaro che lo slowplay ha senso soltanto dalla middle stage in poi, mentre nell'early stage non c'è alcuna buona ragione per non ingrossare il piatto con due begli Assoni, ad esempio.

 

Lo slowplay non si limita solamente al preflop, ma può essere relativo anche a una sola strada in un preciso contesto. Proviamo a fare un esempio concreto: ci troviamo da BTN con 6-10 a cuori, sia noi che il big blind giochiamo con oltre 40x e dopo il fold di SB arriva la difesa.

 

Il flop recita 6-3-10, il nostro avversario checka e la parola sta a noi: cosa è meglio fare in questo caso, c-bettare o "slowplayare" la nostra doppia coppia? Ecco che entrano in considerazione tutti gli aspetti a cui abbiamo accennato in apertura:

 

- Il nostro avversario tende a non mollare un colpo? Allora non ha senso slowplayare su una texture di questo tipo, dato che ci pagherà una strada molto probabilmente con la mano peggiore.

 

- Il nostro avversario ha un'alta propensione a bluffare quando vede passività? In questo caso lo slow play è la scelta migliore. Su una texture simile, che hitta sicuramente più il suo range che il nostro, proverà ad inventarsi qualcosa su diversi turn garantendoci una street di value "sicura" nella maggior parte delle volte.

 

La stessa mano insomma, nella stessa dinamica ma con avversari differenti si può prestare a più soluzioni. Ecco perché lo slowplay non è così facile da mettere in atto se non si capiscono per bene tutte le sfaccettature del gioco. E ora sta a voi: riuscirete ad estrarre i massimi con una bella "slowplayata"? GL!

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