Bruciare le tappe, si sa, è roba da pochi eletti.
L'improvvisa scalata di Ali Fazeli, che da un giorno all'altro ha cominciato a calcare la scena high roller, sembrava essere una tra tante. Il classico businessman che, dopo aver messo un bel po di soldi da parte, decide di trasformare la sua passione in un lavoro cimentandosi nel magico mondo delle due carte contro quelli che fino a poco tempo fa vedeva soltanto in televisione.
Una bella storia, senza dubbio, non foss'altro che verso la metà di febbraio dello scorso anno, l'FBI ha bloccato la sua ascesa accusandolo di truffa online. Inizialmente si pensava che il suo raggio d'azione fosse limitato alla vendita fasulla di biglietti per grandi eventi live, dal Superbowl ai concerti, ma col proseguire delle indagini si è scoperto che il buon Fazeli aveva esteso il suo business truffaldino anche ad alcuni noti poker player.
Nello specifico, a cadere nella sua rete sono stati John Juanda, Erik Seidel e Zachary Clark, i quali si son fatti coinvolgere in un investimento da un milione e trecentomila dollari. Fazeli aveva promesso loro un buon margine di guadagno sui biglietti del Superbowl: la proposta era quella di acquistarne 2.500 per rivenderli ad un prezzo più alto, ma fortunatamente l'FBI è riuscita a intervenire per tempo smascherando le sue cattive intenzioni.
Una truffa galattica che inizialmente poteva costarci 40 anni di reclusione, ma che dopo l'iter processuale si è trasformata in una pena detentiva da 18 mesi. A una condizione: quella di risarcire personalmente chiunque ha subito una truffa per colpa sua.
La cifra da restituire non è mica da ridere: i noti poker player sono soltanto la punta di un iceberg da 7 milioni di dollari, che Fazeli è riuscito ad accumulare anno dopo anno, con le modalità indicate sopra.
Ancora non si sa se le sue finanze possano veramente coprire questa ingente somma di denaro, ma di sicuro la pena inflittagli dalla Corte californiana ha voluto tener conto del danno economico subito dalle vittime, optando per una soluzione concreta per risolvere il problema.
Chissà quando sarà in grado di restituire il maltolto, siamo comunque certi che Juanda & Co. non avranno grossi problemi ad arrivare a fine mese considerando la loro abilità al tavolo verde!