L'umiltà, nel poker come nella vita, è una caratteristica fondamentale per avere successo.
Un aspetto che un professionista affermato come Phil Galfond non trascura affatto, tanto da ammettere apertamente un errore clamoroso commesso in una partita cash game high stakes trasmessa in diretta TV, contro l'amatore Bill Klein, quando ancora veniva considerato "un semplice ragazzino dell'online".
In una recente apparizione al consueto podcast di joe Ingram, Galfond ha analizzato un fold molto paritcolare che gli è costato la bellezza di 100mila dollari ( o se vogliamo una mancata vincita di quasi 300mila) per via di un semplice pregiudizio contro il suo avversario, un businessman che nel corso della sua vita avrebbe trovato diverse volte al tavolo:
"Non avevo troppe informazioni sul suo conto e in quel periodo ero convinto che gli amatori giocassero soltanto con mani di valore e non fossero in grado di combinarla in determinate circostanze. Tuttavia, quando davanti a te c'è uno che si siede con 500mila dollari che ha guadagnato con le sue abilità extra-poker, devi comunque mettere in conto che possa bluffare. D'altronde non sarebbe mai diventato ricco facendo esclusivamente scelte conservative, questo è un dato di fatto."
Passiamo quindi al racconto dell'action: su blind 400/800, Klein piazza uno straddle da 1.600 dollari, Galfond apre le danze con Q♠ 10♥, Croak segue con A♣ J♣ e Klein completa con 10♠ 6♠.
Su J♠ 9♥ 2♠ Croak punta 5.5K, Klein alza la posta a 17.5K e Galfond chiama, così come Croak. Il turn è un K♣ che regala il nut a Phil: Klein punta 28mila dollari, Galfond rilancia a 67mila e Croak passa: "In quel momento avevo il nut assoluto ma ero convinto al 100% che Klein potesse avere soltanto doppie o set. Quando mai un amatore si sarebbe inventato qualcosa di strano con un semplice progetto di colore? A posteriori non mi piace la size scelta, dovevo farla più grossa per proteggere la mia mano da un eventuale carta che accoppiasse in board."
E infatti, al river, casca proprio un J♥, sul quale Klein piazza una bet da 150mila dollari, circa 3/4 del pot: "A questo punto non avevo più alcun dubbio sul fatto che Bill avesse full house. Immaginavo mani come set o doppie come J-9 e quel river per me rappresentava la certezza di esser battuto. Ho tankato un po' prima di passare perché non mi piace, specie in tv, dare a vedere che possa foldare troppo facilmente, ma sono sempre stato sicuro della mia scelta. Poi a carte viste mi son dovuto ricredere..."
Insomma, mai dare nulla per scontato al tavolo verde, sia che ci si trovi davanti Phil Ivey o l'amatore che frequenta il circolo del dopolavoro, parola di Phil Galfond!