Se il poker, in qualche modo, risulta essere lo specchio della vita lo stesso può dirsi dei giocatori: al tavolo verde, per quanto siate bravi a contenere le vostre emozioni, verrà fuori la vostra vera essenza.
Perché in fondo non si comunica soltanto con le parole...Quelle le utilizziamo a nostro piacimento per mostrare/dire agli altri ciò che vogliamo. Ma la verità spesso giace qualche strato sotto e non sempre ci fa piacere rivelarci davvero in tutto e per tutto.
Al tavolo verde però, sono così tanti gli elementi in gioco che per quanto si possa provare a raccontare un certo tipo di storia non sempre si riesce ad essere credibili. E la nostra più o meno credibilità passa proprio dalla nostra abilità a controllare le emozioni.
A meno che non siate dei professionisti navigati che hanno incassato milioni e milioni di dollari in carriera, è probabile che le vostre emozioni vi abbiano tradito in più di una circostanza, come capita ed è capitato anche ai migliori d'altronde.
Erik Seidel a riguardo ha pochi dubbi: "Qualsiasi debolezza ci appartiene, questa verrà messa a nudo al tavolo da gioco. L'unica cosa che possiamo fare è capirle, imparare e provare a compensare. C'è tanto da imparare sul gioco e attraverso il gioco si può imparare tanto su se stessi e sulla propria vita."
E se a dirlo è una leggenda come lui come non dargli credito? "E' per questo motivo che consiglio a tutti ancora oggi di provare il gioco. La quantità di informazioni che si riesce a capire sulla propria persona vale di per sé il rischio. Io sono cresciuto tanto a questo modo e molte cose che penso di aver imparato su di me e sulla vita le devo proprio al poker."
Non è un caso infatti che tra i migliori esponenti del nostro amato giochino, Seidel citi proprio gente come Chidwich, Bonomo, Koon, Mateos, Peters, Petrangelo: "Potrei continuare la lista con un'altra trentina di nomi." Tutta gente che ha pieno controllo di se stessa, almeno al tavolo verde, e che riesce a controllare a pieno qualsiasi tipo di emozione a prescindere dall'entità del buy-in in gioco o dai premi in palio.
E voi cosa ne pensate, siete in grado di essere compeltamente padroni di voi stessi o vi lasciate andare un po' troppo a quel che dice lo stomaco?