Di più non gli si poteva chiedere.
La prestazione di Dario Sammartino in questa prima giornata del final table ha rispettato le aspettative. Dario ha giocato in modo attendista, lo stack d'altronde non gli consentiva uno spazio di manovra sufficiente e lui ha saputo aspettare.
Certo, chiudere a 23,100,000 non è era certo quello che si augurava a inizio Day, ma d'altronde quando gli incroci non sembrano buttare bene e quando le starting hand non ne vogliono sapere di sorriderci, è difficile fare di più mettendo a rischio l'interno torneo.
Sammartino chiude a 19 big blind, che resteranno tali per tutta la prima mezz'ora di gioco della giornata successiva. Il Day1 del final table, ovvero il Day8 del Main Event, parte subito con uno shove con 8-8 alla seconda mano da SB, su apertura del serbo Milos Skrbic da BTN per 31x totali che ci fa correre un brivido lungo la schiena.
Poi due eliminazioni in serie, alla sesta mano quella dello stesso Skrbic che si trova ai resti con A-J contro A-Q di Gates. Il colpo regge e Skrbic è il primo a salutare tutti. Lo segue a qualche mano di distanza Timothy Su, che decide di openshovare da UTG 3-3 trovando il call di Ensan con A-J: Jack a faccetta e si rimane il 7.
La fase 7-handed dura circa un'ora e mezza, poi arriva il turno di Nick Marchington che si trova ai resti con A-7 vs K-J di Ensan. Jack al flop e nessun Asso tra turn e river contannano il britannico al 7° posto.
Il gioco presegue circa per un'oretta, finché Zhen Cai decide che è arrivato il momento di metterle in mezzo con A-K sull'open di Ensan e il flat di Mash. Quest'ultimo decide di chiamare da pari stack con 9-9 e il board Q-J-7-4-2 gli sorride.
Dopo l'eliminazione di Cai i 5 superstiti imbustano le loro chip per il Day successivo. Ancora mezz'ora di gioco a T1,2M poi si passera ai blind 800,000/1,600,000, BB ante 1,600,000.
Dario tornerà al tavolo da short stack, ma siamo sicuri che lotterà col coltello tra i denti in questo final table dei sogni, perché crederci non costa nulla e in fondo, essere arrivato fino a qui, constituitisce di per sé una vittoria. Au revoir!