L'ascesa di Danny Tang e l'importanza del coaching: “Molti bravi giocatori si concentrano solo sul giocare e non investono per migliorarsi...”

Attualmente è uno dei giocatori più in forma e temuti degli eventi high roller, ma ha cominciato a farsi conoscere solamente nel 2016, quando nella fredda Praga vinse un evento minore della tappa EPT.

 

 

Lui è Danny Tang, professionista nato in Inghilterra con passaporto di Hong Kong, che si divide tra Europa e Asia per portare avanti al meglio il proprio lavoro.


Recentemente è stato intervistato dai colleghi di PokerNews, ai quali ha raccontato tutta la sua carriera, partendo dai dettagli legati all'infanzia.

 

“A due mesi dalla nascita ho preso il mio primo volo per Hong Kong. A dieci anni sono tornato in Gran Bretagna e ho perso mio padre. Andavo a scuola in un piccolo paese di nome Wrexham, ricevevo molti commenti razzisti da parte degli altri bambini, che si chiedevano come mai fossi così giallo e con gli occhi piccoli. Non la prendevo comunque troppo male, ho presto capito che loro non erano così cattivi nei miei confronti...”.

 

Tang, come tanti ragazzini inglesi, andava matto per il calcio, sport che però ha abbandonato ai tempi dell'università. E' in quel frangente che ha conosciuto il poker.

 

“Spesso andavamo al casinò. Per caso scoprii un angolo dedicato al poker. All'inizio perdevo, poi ho cominciato a interessarmi seriamente, seguendo in tv eventi come l'EPT e Poker After Dark. Col cash game £1/£1 capii che potevo vincere 200 sterline a sessione e da quei tavoli è iniziata la mia carriera. Sono passato ai tavoli 25/25, dopo ho scoperto i tornei. Decisi poi di dedicarmi completamente al poker nel 2016, quando arrivai 2° a un WPT National incassando 130.000 dollari”.

 

Per nulla pago di quanto fatto fino a quel momento, decise di affidarsi a un ottimo coach: “Carrel mi ha proposto la collaborazione e grazie a lui sono migliorato sensibilmente. Troppi bravi giocatori si concentrano solo sul gioco e snobbano il coaching. Anche nel poker, con umiltà, è necessario investire per migliorarsi...”.

 

Danny Tang è riuscito a vincere quest'anno anche un braccialetto alle WSOP, in uno dei tornei più ricchi del palinsesto.

 

Ha fatto suo il $50.000 High Roller ($1.608.000) battendo in heads-up lo statunitense Sam Soverel.

 

Il suo legame con l'oriente non si è mai spezzato del tutto, anzi. Ha deciso di trasferirsi là per entrare nel ricco giro degli high roller.

 

“Ha cambiato la mia carriera, mi sono infatti reso conto di quanto grande fosse il mercato asiatico. E' stata la decisione migliore che abbia preso nella mia vita”.

 

Nonostante la carriera stia andando a gonfie vele e sia all'apice, per Danny non c'è spazio solo per il poker e il lavoro.

 

“Sto pensando di fare passi importanti con la mia ragazza di lunga data. Qualora diventassi suo marito mi sentirei maggiormente responsabilizzato. Continuerò comunque a giocare i grandi eventi, magari portandomi dietro la famiglia. Farò solo gli high roller e studierò a casa, in modo da passare più tempo coi miei cari”.

 

A oggi Danny ha vinto in soli tornei live, a partire dal 2013, 7.466.000 dollari (127 itm complessiv registrati).

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