Probabilmente la maggior parte di voi associa la parola "balancing" (dall'inglese bilanciamento) nel contesto pokeristico esclusivamente alla buona norma di bilanciare range e giocate.
Quest'oggi invece parleremo di un altro tipo di balancing, estremamente importante per qualsiasi torneista che si rispetti, specialmente se avvezzo all'online. Bilanciare la schedule dei tornei è uno degli aspetti fondamentale per evitare pericolosi "burn out" a sessione in corso.
Il motivo è molto semplice, e proveremo a spiegarvelo con un esempio. Immaginate di giocare 6 tornei ad average buy-in di 30 euro. Un Main da 100€, tre tornei da 10€, uno da 20€ e uno da 30€. Tutto sembra filare liscio fino alle fasi pre-bolla: un colpo sfortunato al torneo principale e il sogno di tornare a casa con un premio succosso si frantuma dopo poche ore.
Nel mentre anche quello da 30€ finisce anzitempo e l'unica deep-run è proprio in quello più piccolo, col garantito minore. La motivazione cala, così come la concentrazione, e nonostante uno stack di tutto rispetto qualche leggerezza di troppo comincia a costare più cara del previsto. Nemmeno un'ora dopo la sessione è terminata, con due ITM raggiunti e un passivo di circa 130€, ordinaria amministazione...O forse no?
Se vi siete ritrovati in questo racconto il motivo è molto semplice: anche voi avreste bisogno di bilanciare meglio la vostra schedule. Perché a prescindere dall'ABI che avete deciso di giocare, la forbice tra il torneo più importante e quello meno in vista non può essere troppo elevata.
Perdere subito il torneo principale infatti, potrebbe riflettersi sul mindset in modo nefasto: questo capita non solo agli amatori ma anche ai grinder provetti. In linea generale, se un torneo singolo supera il 50% della spending totale, come nell'esempio riportato sopra, c'è qualche problema.
Nonostante vi siate imposti di rispettare l'ABI scrupolosamente e giocare solamente il 2% del vostro bankroll in una singola sessione, questo banalissimo errore potrebbe, alla lunga, tradursi in una scelta – EV.
Lo stesso dicasi per un mix selvaggio di tavoli 9-handed, 6-handed, hyper-turbo e deepstack. Mescolare troppe tipologie così diverse tra loro non facilita il compito a nessuno, perché quando si multitabla è un attimo scambiare un hyper per un normal e viceversa. E magari quei 10 big blind in un contesto differente avrebbero avuto un altro valore...Siete d'accordo?