Nel poker, come in qualsiasi altro aspetto della vita, la motivazione è fondamentale per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Si può trovare la spinta giusta al proprio interno, grazie a un impeto di provenienza sconosciuta, oppure concentrandosi al massimo o aiutandosi con la meditazione, con lo sport...
Le vie per essere al top sono soggettive e variegate, ma molto spesso si rivelano fallimentari per una ragione molto semplice. Siamo sicuri di spendere le energie nella direzione giusta?
Siamo proprio convinti che l'obiettivo che ci siamo preposti sia veramente quel che vogliamo dalla vita? E se invece fosse solo la proiezione di ciò che gli altri vorrebbero?
Queste e altre domande sono state poste dal dottor Stephen Simpson, mental coach per pokeristi di alto rango, a Chris Moorman, il professionista che ha vinto più di tutti nel poker online.
Nel 2014 Moorman convoca il dr. Simpson a Vancouver, dove sta disputando un torneo live. Gli chiede assistenza e i due pianificano dodici ore di sedute concentrate in soli due giorni.
Chris non riesce a darsi pace: vorrebbe tanto vincere un Main Event live, anche gli amici ci scherzano su, ma pare che la varianza proprio non voglia essergli amica al tavolo verde.
"Il tuo obiettivo quindi è vincere un Main" – chiede il dr. Simpson a Moorman – "E se invece quello fosse l'obiettivo che i tuoi amici si augurano per te? Ora dimmi, cosa dovresti fare, delle cose che sono in tuo controllo, per vincere un torneo?"
"Giocare ogni mano dando il 100%" risponde Moorman.
"Ecco, allora questo è il tuo obiettivo reale e questo è ciò su cui dovrai lavorare."
Sarà probabilmente una questione di semplici coincidenze ma poco meno di un mese dopo Moorman si trova a giocare il WPT Poker Classic a Los Angeles e, dopo anni di tornei live, arriva finalmente la prima vittoria in un major, per oltre un milione di dollari. Obiettivo raggiunto? Forse, stavolta, sì. E non si tratta del successo, quella è solo varianza in fondo...