Le donne e il poker, ecco il documentario “Cracked Aces: a Woman’s Place at the Table”

Fin da quando il poker – e nello specifico il Texas Hold’em – ha attecchito prima negli Stati Uniti e poi a macchia d’olio nel resto del mondo, c’è sempre stata una netta distinzione di genere ai tavoli.

Da sempre sono stati gli uomini a primeggiare, monopolizzando la loro presenza ai tavoli dei circoli sparsi per il mondo e lasciando alle donne le briciole, ammesso che venissero loro concesse.

 

Solo negli anni a venire c’è stata una presenza sempre maggiore di quello che veniva definito il gentil sesso. E dopo le prime presenze, sono arrivate anche le prime vittorie, in nome di quel “women power” che, almeno in principio, ai tavoli da poker non veniva esattamente riconosciuto. Ora, però, le cose sono cambiate in maniera netta, visto che la presenza femminile è quasi richiesta o addirittura pretesa.

 

E a parlare della netta inversione di tendenza che il poker, così come altri ambiti della vita di tutti i giorni, ha attraversato nei confronti del genere femminile, ci ha pensato un documentario. Il suo titolo è Cracked Aces: a Woman’s Place at the Table. È stato prodotto circa un anno fa Tracy Halcomb con la direzione artistica di H. James Gilmore.

 

Questo documentario ha fatto dapprima il giro dei festival dedicati al cinema indipendente, ottenendo fin da subito un largo consenso sia per il tema che è stato trattato che per la presenza di personalità piuttosto note, anche al di fuori dai tavoli. Grandi giocatrici del passato e del presente, come Jennifer Harman, Kara Scott e Maria Ho e tante altre, hanno prestato il loro volto a questa iniziativa.

 

Ovviamente Cracked Aces va ben al di là della semplice finalità di mostrare le grandi evoluzioni che il poker ha assunto in passato per quanto riguarda la presenza delle donne ai tavoli. Quello che Tracy Halcomb vuole trasmettere attraverso la propria pellicola (distribuita in due diverse durate, da 67 e da 53 minuti rispettivamente) è un messaggio spendibile soprattutto in chiave futura.

 

Abbiamo prodotto Cracking Aces per dare voce a chi è ancora messo all'angolo – ha dichiarato la Halcomb nel presentare il documentario attraverso un video pubblicato su Youtube - . Non solo le donne, ma tutti i giocatori di poker che considerano questo un grande problema. Ci auguriamo che avvenga un cambiamento definitivo in nome dell'intera industria del poker”.

 

Emerge dunque, dalle parole della produttrice ma anche e soprattutto dalla finalità e dallo svolgimento del documetario, la forte volontà di dare un taglio drastico alle distinzioni di genere, soprattutto in un mondo come quello del poker che è sempre aperto alle novità e agli aggiornamenti. D’altronde si è sempre parlato del poker come di uno dei giochi più meritocratici esistenti, quindi la distinzione tra uomo e donna trova terreno poco fertile ai tavoli.

 

Inoltre, le grandi conquiste fatte dal genere femminile sotto forma di tornei vinti inizia ad avere una tradizione lontana nel tempo e sempre più frequente. Cracked Aces, dunque, si pone un obiettivo: dare ulteriore vita e prosperità alle affermazioni del (non tanto) gentil sesso ai tavoli di tutto il mondo.

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