Il racconto della deep run di Andrea Shehadeh al Main EPT di Praga

C'è mancato davvero poco e stavolta Andrea Shehadeh non la combinava grossa per davvero. Il Main EPT di Praga, con oltre un milione di euro al primo classificato, poteva essere il suo torneo e per lunghi tratti lo è stato.

 

 

Poi è accaduto qualcosa nella sua testa, o forse è semplicemente questione di run, sta di fatto che dall'essere in cima al count con circa 200 big blind i di stack a pochi tavoli left, si è trovato a chiudere al 19° posto senza appello.

 

Una cavalcata durata quattro giorni, last italian standing ovviamente, è finita proprio sul più bello, in diretta streaming. A condannarlo è un flip assassino, 10-10 vs A-K, dove un Kappa al flop lo illude e un 10 al turn lo condanna definitivamente.

 

Sebbene scosso per la cocente eliminazione riusciamo a scambiare qualche battuta con Andrea subito dopo il colpo decisivo:

 

"Peccato, avevo fatto diverse belle deep run in carriera ma mai come questa, l'EPT è un torneo unico con 90 minuti a livello...Ce ne saranno un paio così in tutto l'anno, questo e il Main WSOP, per il resto...

 

Non ho troppi rimpianti, penso di aver giocato bene nel corso di tutto il torneo. Ho chiuso benissimoil Day1, un po' meno il Day2 – addirittura con meno di quanto accumulato nella giornata precedente ndr. -  ma imbustare  30 bui a un Main EPT con questi livelli è oro colato.

 

Al Day3 il redraw non era dei più semplici ma sono riuscito a difendermi e verso al fine, nel giro di piche mani, ho quadruplicato il mio stack chiudendo in testa a tutti. Il redraw del feature table al Day4 era un po' più duro degli altri, come spesso accade ai tavoli televisivi dell'EPT, ma avevo 150 big blind e dopo le prime 10 mani sono arrivato addirittura a 200. Poi non ho vinto più un colpo..."

 

Per Andrea Shehadeh si sarebbe potuto trattare dello shot decisivo per fare un salto nella sua carriera e magari sfondare anche il muro del milione di dollari in vincite lorde su hendonmob:

 

"Già, era alla mia portata ma è andata così e non posso farci nulla. Se ho avvertito la tensione del giorno prima? Mah, la notte ho dormito poco, pensavo a raccogliere informazioni sui miei avversari, poi le aspettative di amici, parenti eccetera...

 

Ma un torneo così dura sei giorni, non quattro e le posizioni che spostano qualcosa sono le prime tre, magari in questo anche le prime cinque, ma da lì non ci si muove."

 

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