TERZA PARTE: Il gioco alle origini: Mississippi Boat, le prime sale poker della storia!

Il gioco, a grandi linee, ve lo abbiamo spiegato nelle puntate precedenti. Sul dove si è diffuso invece occorre fare qualche chiarimento, perché lungi dall'essere qualcosa di ben visto.


Motivo per cui il luogo ideale per trovare una partita non poteva essere altro che un "non-luogo": le barche che transitavano quotidianamente tra le sponde del Mississippi.

 


E' lì infatti che soldati, commercianti, artigiani, semplici avventurieri o povere anime in cerca di fortuna, delinquenti, uomini d'affari. Scordatevi la varietà di opzioni che la modernità ci offre in termini di trasporti: chi voleva arrivare da New Orleans a qualche altra città dall'altra parte dell'America doveva salire su quei barconi. Ed è lì che nasce la magia, perché se c'è una cosa che il poker è sempre stato in grado di fare, questo è annullare le differenze al tavolo da gioco.

 

Professione baro: le skill del poker pro d'altri tempi

 

Questa accozzaglia di genti diverse si poteva trovare attorno a un tavolo a giocare a carte, l'importante era avere con se il denaro sufficiente. E quando c'è in ballo del denaro c'è sempre qualcuno che prova ad approfittarne.

 

I professionisti del poker esistevano anche allora, soltanto che la teoria aveva una rilevanza praticamente nulla al cospetto della pratica. Per vincere in quegli anni serviva un tipo di abilità che con il calcolo delle percentuali ha poco a che fare: saper barare.

 

Di norma i cosiddetti "professionisti" si accordavano col barista in servizio per far sì che questo segnasse opportunamente le carte in modo che fossero riconoscibili soltanto al suo complice. Questo ovviamente era soltanto uno degli stratagemmi messi in atto da chi provava a vivere col gioco d'azzardo.

 

Le scene epiche delle partite di poker giocate dalla coppia Bud Spencer e Terence Hill non sono così lontane da quel che accadeva ai primi dell'Ottocento. La partita poteva tranquillamente degenerare in una rissa, con o senza pistole.

 

Per oltre un secolo fare il "giocatore di poker professionista" significava soltanto una cosa: essere in grado di barare. In fondo può considerarsi alla stregua di una forma d'arte e solamente pochi eletti riuscivano a padroneggiarla.

 

Fortunatamente il gioco si è emancipato da quella dimensione torbida dalla quale ha avuto origine, per arrivare fino a noi in una forma davvero elettrizzante dove l'abilità e lo spirito di competizione prevalgono su tutto.

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