Stanno facendo il giro del mondo le notizie che riguardano il virus che è stato ribattezzato 2019-nCoV.
Si tratta di una epidemia che non fa altro che riportare paura e allarmismo nel mondo, sette anni dopo la diffusione di quella che è stata ribattezzata “influenza aviaria” o SARS, dal nome del genoma che rientra nel ceppo del cosiddetto Coronavirus. Tutto è iniziato in Cina, ma si teme che le cose possano iniziare a mettersi male anche da altre parti.
Come ad esempio a Macau, una delle terre più fertili per quanto riguarda il poker e il gaming in generale. Nel Paese che fa parte della enclave cinese le cose non stanno andando granchè bene negli ultimi tempi, con una flessione lenta ma graduale sia nel flusso di giocatori che in quello di denaro all’interno dei principali casinò del posto. Ma è chiaro che questa epidemia rischia di causare dei problemi ancor più grandi da quelle parti.
Anche perché in queste ore sono stati riscontrati i primi due casi di contagio proprio a Macau. Ed è inevitabile pensare che questo doppio caso di persone che hanno contratto il Coronavirus possa avere delle influenze più o meno pesanti sul mercato del gioco d’azzardo in terra asiatica. Anche perché le prime risposte negative sono arrivate in maniera pesante dai mercati azionari, con la Borsa che non ha perdonato.
Le azioni dei principali casinò di Macau quotati in borsa, infatti, sono crollate. Las Vegas Sands, MGM, Melco e Wynn Resorts stanno già risentendo dell’ondata di negatività e di allarmismo causato dal virus influenzale, che ha finora causato 25 morti in Cina e nei dintorni. Ma le cose potrebbero andare ancora peggio di così, visto che si inizia anche a parlare dell’eventualità di chiudere le strutture fino a data da destinarsi.
Oltre alle quattro case da gioco quotate in borsa, le autorità di Macau hanno intensificato i contatti con i gestori degli altri due casinò che operano nel territorio. L’intenzione è quella in primis di intensificare i controlli agli ingressi, ma anche quello di effettuare operazioni di screening, ad esempio per controllare la temperatura corporea dei giocatori. Ma come detto, lo step successivo potrebbe essere la chiusura delle porte dei casinò.
Per il momento questo è uno scenario che viene tenuto buono a scopo precauzionale, visto che i controlli approfonditi avvengono in quasi 500 ingressi in tutti i casinò di Macau, tra le porte aperte per i giocatori e gli ingressi riservati allo staff delle case da gioco. L’ipotesi di chiusura, come hanno reso noto le autorità locali, verrà presa in considerazione solo nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare in maniera pesante.
Si tratta dunque di una possibilità che non viene esclusa, anche se l’auspicio di tutti è che l’allarme possa rientrare nelle settimane a venire. Se non altro perché, visto il periodo negativo che sta vivendo Macau a livello economico e le pesanti perdite in Borsa causate proprio dall’avvento del Coronavirus, chiudere i casinò potrebbe dare una pesante e ulteriore mazzata all’economia di questa piccola enclave che in passato era controllata dal Portogallo...