Doug Polk non smette mai di mettersi al centro dell'attenzione. E questa volta non ci sono critiche da fare a giocatori di poker per alcune giocate discutibili.
In questo caso, il noto streamer americano si è scagliato contro la Global Poker Index, società che anche quest'anno organizzerà i suoi Poker Awards. La critica è molto semplice da spiegare: Doug non è candidato per alcun premio.
Così, attraverso un prolungato dissing avvenuto su Twitter, Polk ha fatto capire di essere molto arrabbiato per non essere stato considerato. Alla base dela sua rabbia, il grande lavoro fatto anche nel 2019 - così come negli anni precedenti - per informare o comunque dire la sua sugli argomenti più caldi del poker su scala mondiale. Un impegno che, a giudicare dalle nominations, non è stato ben compreso dagli organizzatori del premio.
"Sono stati resi noti i finalisti del GPI Poker Awards. Questa volta non sono stato nominato in nessuna categoria. L'anno scorso ho fatto 74 video di poker e ho ottenuto complessivamente 35 milioni di views. Non gioco più a poker ma l'anno scorso è stato quello con maggiore successo per i contenuti che ho lanciato".
Dopodichè Doug Polk ha voluto passare in rassegna i nomi dei personaggi che rientrano nella categoria Vlogger dell'anno. Ci sono undici candidati, tra cui anche Daniel Negreanu per il suo Vlog da Las Vegas durante le WSOP e Jonathan Little. Ovviamente di lui non c'è traccia e non ha perso tempo nè l'occasione per farlo notare, sempre via Twitter, in maniera a dir poco piccata.
E nel mostrare l'elenco dei candidati a una categoria di cui lui non fa parte, Doug twitta così: "Molti di questi candidati vanno in giro a fare vlog dedicati al poker, ma ce ne sono tanti altri, come Jonathan Little, che lo fanno praticamente da casa e si occupano di analizzare di fatto solo mani giocate. Altri ancora fanno vlog molto raramente, o non li fanno affatto".
A cercare di fare chiarezza ci ha pensato il presidente di Global Poker Index, ovvero il gruppo che ogni anno mette in scena gli Awards. "Abbiamo ottenuto tantissimi feedback, ma abbiamo specificato che sarebbero stati candidabili a questo premio solo personaggi che realizzano vlog dedicati al poker", ha dichiarato Eric Danis.
Tuttavia, Doug Polk ha whinato anche per la sua assenza in una seconda categoria nella quale, secondo lui, avrebbe potuto competere. Stiamo parlando del Contenuto Media dell'anno, in cui ovviamente non compaiono video da lui prodotti. "Ok, non sono nominato per il vlogger dell'anno - scrive sempre su Twitter - ma cosa mi dite dei candidati per questa categoria?".
"È difficile capire da che parte cominciare - prosegue Polk analizzando i candidati - . Buona parte di loro non li ho mai sentiti nominare, e alcuni di loro sono delle vere e proprie pubblicità. Ma ad esempio troviamo ben due video di Joey (Ingram, ndr) identici a due miei elaborati dedicati a Mike Postle o a Jean Robert Bellande".
E da qui parte la grande accusa nei confronti del GPI Poker Awards. "Ho creato contenuti che hanno portati centinaia di milioni di views e non vincerò mai un premio per questo. Credo che questa cerimonia sia manipolata in favore di supporta pubblicamente l'industria del poker".
Ma per chiudere, Eric Danis ha voluto sincerarsi del fatto che il lavoro svolto da Doug Polk in questi anni possa avere un riconoscimento in futuro. "Mi schiererò personalmente affinchè, alla fine di quest'anno, ci sia la certezza che il talento di Doug ottenga un riconoscimento l'anno prossimo. Ci piacerebbe molto che il suo nome sia presente nel pannello di voto in futuro".
Una semplice "sviolinata" da parte del capo del GPI o un reale impegno per il futuro? Lo scopriremo nei prossimi mesi...