La Phil Galfond Challenge sembrava poter essere uno degli eventi più attesi nel panorama del poker online.
Tuttavia, la sensazione è che questa sfida, lanciata dal noto giocatore americano nei confronti di cinque avversari – che hanno dato il proprio ok a prendervi parte rispondendo alla chiamata dell’organizzatore – sia giunta già a una prima fase di stallo. E dire che, a termini di regolamento, deve ancora concludersi il primo duello, quello che vede Galfond opposto al regular dell’online Venividi1993.
Quest’ultimo sta vivendo quindici giorni di rush totale, visto che finora è andato sotto solo alla fine di una giornata, mentre nelle altre quattordici non ha dato scampo all’uomo che ha deciso di sfidarlo. E dire che, almeno inizialmente, Venividi1993 non avrebbe neanche dovuto far parte del novero di contender di Phil Galfond. Il suo posto, almeno inizialmente, avrebbe dovuto essere di un altro ottimo giocatore online, ovvero JNandez, il quale ha prima accettato e poi gentilmente declinato l’invito del suo rivale.
Così la palla è finita tra le mani di Venividi, il quale non ha battuto ciglio e ha iniziato a randellare ai danni di Galfond fin dalle prime mani di questo interminabile heads up. Eppure, siamo giunti a poco meno di 10mila mani, ma la situazione per Phil è già diventata a dir poco insostenibile. Il contatore parla già di un profit di oltre 900mila euro in favore di Venividi1993, il quale sta letteralmente dominando il confronto e ha portato il suo avversario a una prima profonda riflessione.
Galfond, con un lunghissimo post apparso sui social, avrebbe fatto capire di voler sospendere il testa a testa per qualche ora, in attesa di capire cosa fare di questo duello che lo sta vedendo uscire con le ossa rotte. E anche la community del web non sembra aver intenzione di avere pietà di colui il quale ha messo in piedi la Challenge, che ha avuto già i consensi a partecipare da parte di gente come Bill Perkins e Dan “Jungleman” Cates, i quali attendono con impazienza il proprio turno.
“Bisogna riconoscere il momento in cui il downswing è talmente alto da doversi arrendere e prendere una pausa per riorganizzarsi – ha scritto Galfond - . Qualche giorno fa ero molto contento di come stavo gestendo il tutto. Dopo tanti giorni in cui stavo perdendo molto, in una sessione avevo recuperato 88mila euro. Ero convinto di aver intrapreso la strada giusta, stavo ritrovando la fiducia anche se non l’avevo mai persa del tutto. Ma il giorno dopo è arrivata la sessione con la perdita maggiore e sono andato in tilt. Ho giocato spaventato, sapevo in partenza di perdere e il mio cervello non mi ha ricondotto sulla retta via”.
Ricordiamo che la Phil Galfond Challenge prevede che i due sfidanti giochino in modalità Pot Limit Omaha, con livelli da 100/200 dollari. Dunque, provando a quantificare gli stack di partenza intorno ai proverbiali cento big blind ciascuno, finora Galfond ha perso qualcosa come 45 stack. Tutti finiti nelle casse di Venividi1993, il quale attende una decisione definitiva da parte del suo avversario prima di capire se dovrà tornare al tavolo per finire il lavoro oppure ottenere una vittoria “a tavolino”.