E' passato tantissimo tempo dalle sue prime partite a poker, eppure Erik Seidel è ancora oggi uno di quei giocatori che è meglio non avere contro al tavolo, data la sua decennale esperienza e il suo curriculum praticamente infinito.
Il player americano ha messo insieme qualcosa come oltre 37 milioni di dollari vinti in eventi dal vivo e ha in bacheca ben 8 braccialetti WSOP.
Mai direste che uno dei più forti del pianeta abbia avuto, agli inizi, non poche difficoltà per scegliere la propria strada ed emergere.
E' stato intervistato recentemente da Lee Davy per il canale Youtube di Paul Phua e ha raccontato di se senza tralasciare le complicazioni avute nel corso dell'adolescenza.
“Da ragazzo mi convincevo di non essere molto brillante, ho avuto davvero tante difficoltà. La dislessia mi ha creato non pochi problemi. Sentivo di non essere bravo a scuola, gli altri mi sembravano molto più intelligenti di quanto lo fossi io...”.
Se oggi è arrivato a essere uno degli uomini più ricchi e rispettati nel poker è anche grazie a quello che ha dovuto affrontare nel proprio passato.
“Sono stato motivato a lavorare di più per ottenere qualcosa poi, certo, sono stato anche fortunato. Ho incontrato il mondo del gioco e del backgammon, trovandomi al posto giusto nel momento giusto per migliorare le mie skill. Nel poker è accaduta la stessa cosa, ho potuto imparare dalla gente giusta”.
E' tornato poi a parlare del suo handicap, ovvero la dislessia: “E' sorprendente come molta gente di successo sia partita dalla dislessia. Non penseresti mai che ciò possa succedere, visto che è una problematica seria. Penso però che queste persone siano abituate a provare a compensare le proprie mancanze”.