Simone Speranza racconta la sua cavalcata all'Ipo San Marino

Che volete dirgli a uno che vince due IPO e sfiora il terzo successo per un soffio...

 

Simone Speranza è l'uomo dei record del circuito italiano live più prestigioso dopo l'uscita di scena dell'Italian Poker Tour e se dopo la doppietta qualcuno osava dargli contro bollandolo come "goodrunner", dopo il terzo posto a San Marino il consenso è unanime

 

Simone ha dimostrato per l'ennesima volta, come se ce ne fosse realmente bisogno, che no, non si è trattato di un caso. Nè la prima, né la seconda, né tantomeno la terza, anche se in questo caso la vittoria è stata soltanto accarezzata.

 


Per uno come lui, abituato a macinare tornei su tornei online, affermarsi anche nel live non è affatto scontato. Frutto di studio e applicazione, oltre che di tanta pratica, aspetto che lo stesso Speranza non manca di sottolineare:

 

"Dipende tutto dal tempo che si dedica all'apprendimento della teoria. Non mi definisco né un giocatore GTO né uno exploitative, faccio semplicemente tesoro di quanto imparato a livello teorico e gioco 'spot by spot', perché il poker è proprio questo. E' un gioco dove bisogna analizzare situazione per situazione e fare la scelta migliore."

 

La sua determinazione lo ha portato a superare la fatidica soglia del mezzo milione di euro in vincite lorde, che tradotto in dollari fa qualcosa come 690mila bigliettoni in appena tre anni di tornei dal vivo:

 

"In Italia il problema principale è la pigrizia. Si studia poco ed è qualcosa di inconcepibile, perché la teoria è tanto importante quanto la pratica, se non di più. Giocare senza un background teorico adeguato sarebbe come pretendere di fare il tassista senza avere la patente."

 

Severo ma giusto insomma, tanto da aprire addirittura una scuola per approcciare nel modo migliore quel giochino che tanto ci appassiona:

 

"L'intento della mia scuola è proprio quello di aiutare i giocatori ad uscire da questa bolla di pigrizia e capire fino in fondo il gioco. E' impossibile durare dieci o quindici anni in questo settore senza approcciare la teoria nel modo corretto."

 

Per quanto concerne l'ultimo IPO, sebbene Simone si ritenga soddisfatto del suo tavolo finale, un po' di amaro in bocca per il terzo posto rimane comunque:

 

"Ho approcciato male la fase 3-handed, se dovessi menzionare uno spot ricordo un'isolation con J-5off che mi è costata 5 milioni di chip. Con quell'attitudine era difficile andare troppo lontano, ma va bene così!"

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