Il gioco che tanto ci appassiona si evolve velocità supersonica e pare che ora, senza studiare la Game Theory Optimal, non si possa andare da nessuna parte.
Come se all'improvviso fossero tutti diventati dei fanatici della teoria dei giochi, nonché studenti modello oltre che fini conoscitori delle migliori strategie da adottare al tavolo.
In realtà, nel field medio, rispetto al passato è cambiato ben poco. Certo, i solver ci hanno fornito la possibilità di passare il nostro gioco ai raggi X e capire se le nostre scelte, nel lungo periodo, possano o meno rivelarsi vincenti. Ma attenzione a fare confusione, perché nel poker non esiste un approccio "GTO" e uno "exploitative".
O meglio esistono, ma non sono poi così distanti l'uno dall'altro. La GTO è semplicemente la teoria che tutti dovrebbero conoscere, la strada da intraprendere se si vuole padroneggiare il gioco in tutte le sue sfaccettature.
Ma quando ci si trova di fronte a un avversario le componenti da considerare sono così tante, le situazioni così varie, che ridurre il tutto a un ammasso di calcoli matematici sarebbe quantomeno superficiale.
Conoscere la teoria è importante, sì, ma lo è ancora di più capire chi abbiamo davanti. Giocare "GTO" nel senso stretto del termine è impossibile, perché non siamo dei computer. Quel che possiamo fare invece è avvicinarci quanto più possibile alla comprensione della linea migliore da scegliere in un determinato spot per poi, laddove necessario, deviare opportunamente e adattarci alle peculiarità dei nostri avversari. Quindi sì, exploitarli.
A sentire certi discorsi nelle pause dei tornei invece, parrebbe quasi che vi siano delle vere e proprie schiere differenti: chi gioca GTO e chi exploita. Eppure la soluzione è proprio davanti ai nostri occhi: come si può pretendere di exploitare, quindi di sfruttare a nostro vantaggio le debolezze altrui, senza una solida base teorica.
GTO ed exploitative play vanno quindi di pari passo e sebbene l'intuito e l'esperienza possano farci avvicinare a quelle che sono le scelte più corrette, la via migliore per non commettere errori è soltanto una: lo studio.
La prossima volta che vi troverete in mezzo a una diatriba tra i sostenitori della teoria pura e quelli del "braccio sempre e comunque" potrete intervenire dicendo: "Io non sono né l'uno nell'altro, anzi io riesco a exploitare proprio perché conosco la GTO!"
Provateci e vedete un po' cosa vi risponderanno gli altri. Se il silenzio regnerà sovrano, probabilmente vi sarete sfangati una delle tante estenuanti discussioni basate su supposizioni da quattro soldi...