WSOP 2020 a rischio? Seth Palansky torna a parlarne: “Abbiamo bisogno di informazioni per decidere”

Siamo ormai entrati nel mese di aprile, ciò vuol dire che manca poco più di un mese allo start dell’edizione 2020 delle World Series of Poker.

O almeno questo è quanto si legge sul calendario della kermesse di poker più importante al mondo. Visto che, a una cinquantina di giorno dal primo shuffle up and deal – previsto come di consueto con il torneo dedicato agli impiegati del Rio Casino di Las Vegas – non si sa ancora se e quando le WSOP 2020 potranno effettivamente prendere il via.

 

Il vero problema è legato al fatto che neanche l’organizazzione, almeno in apparenza,  sa quando potrà stabilire una partenza per gli eventi. E a renderlo noto è stato Seth Palansky, direttore delle World Series. Palansky ha rilasciato una lunga intervista, in cui ha fatto capire chiaramente che se non ci sono tutte le informazioni a disposizione degli organizzatori, non si potranno avere risposte certe, né se ne potranno dare alle migliaia di giocatori e appassionati che attendono questi momento da quasi un anno, cioè dal minuto successivo alla consegna del braccialetto del Main Event nelle mani del tedesco Hossein Ensan.

 

Palansky, infatti, si tiene molto chiuso in merito alla fuoriuscita di una data entro la quale conoscere il destino delle WSOP 2020: “La salute e la sicurezza di tutti saranno alla base della nostra decisione, ma non c'è ancora niente di nuovo. Non c'è ancora una data definitiva entro la quale prenderemo una decisione. Probabilmente sarà questo il mese in cui ci muoveremo, in un senso oppure in un altro. Più informazioni avremo, migliore sarà la decisione che prenderemo”.

 

Anche perché uno degli aspetti da valutare, è la durata dell’evento e soprattutto gli spazi che serviranno alle WSOP per poter svolgere tutto nel migliore dei modi. Diverse sono le convention che sono già state rinviate a data da destinarsi, pertanto non tutto il Rio Casino potrebbe essere a disposizione delle World Series, come svela Palansky.

 

"È importante che si capisca una cosa – spiega - . Passeranno otto settimane dal giorno in cui metteremo piede al Rio a quello in cui sarà tutto finito. Sicuramente non c'è la men che minima chance di prendere i nostri eventi e portarli altrove per ben otto settimane. Probabilmente nell'attesa potrebbero esserci altre convention che salteranno o verranno rinviate, pertanto troveremo il nostro spazio. Probabilmente non ci saranno aperture ancora per un po', ma questo non è importante al momento. Ognuno di noi sta facendo la propria parte nel rispettare le regole. Ora siamo concentrati a garantire il meglio per chi lavora per noi".

 

E nel frattempo si fa strada una nuova ipotesi, lanciata dalla Repubblica Ceca e in particolare da Leon Tsoukernik. Il patron del King’s Casino di Rozvadov, che alla fine dello scorso anno ha messo le mani anche sull’Atrium Casino di Praga, ha annunciato in pompa magna che “le WSOPE 2020 saranno il primo grande evento di poker live a prendere il via dopo la fine della pandemia da Coronavirus”. A sostegno delle sue parole, e quindi a discapito delle speranze di veder prendere il via alle WSOP estive di Las Vegas, la situazione sempre più drammatica degli Stati Uniti, in cui da ormai 2-3 giorni muoiono almeno mille persone in più con il Coronavirus.

 

In ogni caso, come si dice negli Stati Uniti, stay tuned.

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