Quelli che stiamo vivendo sono giorni molto duri, in cui il Coronavirus ci sta proibendo qualsiasi cosa che parta dall’uscita dalla nostra abitazione.
Tra queste limitazioni non poteva non esserci la cancellazione o il rinvio di qualsiasi evento di poker live previsto in queste lunghe e interminabili settimane. Ma nel frattempo c’è chi pensa proprio allo svolgimento dei tornei, come nel caso di Greg Raymer. Uno che di tornei live se ne intende, visto che ormai 16 anni fa ha portato a casa il braccialetto nel Main Event WSOP.
Il campione del mondo del 2004 ha fatto capire che ci sono tanti motivi, secondo lui, per modificare l’assetto e la struttura di alcuni tornei. In particolare Raymer si è occupato degli eventi che si svolgono in più giorni, ovvero la quasi totalità ormai. Secondo Fossilman, la struttura di questi tornei è troppo lunga ed elaborata, soprattutto nel Day 1, in cui molti giocatori si qualificano per la giornata successiva senza la certezza di portare a casa un premio. Qualcosa che, secondo Greg, è inaccettabile.
"Ho girato tanto per il mondo - ha scritto Greg Raymer per Cardplayer.com – ho preso parte a numerosi eventi di poker e la maggior parte dei tornei a cui ho partecipato erano in modalità multi-day. Quasi tutti non arrivavano alla bolla nel Day 1. E così i giocatori di questi tornei chiudevano il primo giorno con il timore che fossero loro a far scoppiare la bolla, quindi non giocando con serenità e con la giusta concentrazione".
Il campione del mondo di sedici anni fa ha approfondito il concetto: "Questo non vuol dire che bisogna ridurre la durata del Day 1, nella maggior parte dei casi, è ben strutturata. Ma credo anche che tutti vogliano tornare ai tavoli per il Day 2 con la certezza di essere a premio. In questo modo, si avrebbe modo di non tornare a casa a mani vuote giocando un giorno in più. Oppure si eviterebbe di spendere denaro extra per il soggiorno in hotel".
Greg si è allora chiesto cosa succederebbe se i Day 1 degli eventi live si svolgessero con questa struttura, più snella e con livelli più brevi. Quindi, con la bolla che di fatto scoppierebbe entro la fine della giornata. E si è risposto così, trovando tanti pro ma anche un contro: “Si giocherebbe per lo stesso numero di ore, ma con più livelli e quindi con la possibilità di sgranare il field e andare a premio. L'unico problema sarebbe che, giocando con livelli più brevi, si arriverebbe ai livelli post-bolla con stack non troppo deep, massimo da 30 big blind”.
Dunque alla possibilità di andare a premio prima della fine del Day 1 farebbe da contraltare un prosieguo del torneo con uno stack non troppo deep per giocare in maniera serena. Forse anche Greg Raymer si è reso conto che la sua non è poi un’idea così brillante...