L’annuncio più doloroso per un giocatore di poker, ovvero il rinvio delle World Series of Poker, è ormai datato all’indietro di due settimane. L’emergenza sanitaria causata dalla diffusione su scala mondiale del Coronavirus ha costretto gli organizzatori a rinviare tutto a data da destinarsi.
Ma nel frattempo si sta studiando a fondo per trovare una soluzione che riesca ad accontentare tutti. Anche perché la speranza del mondo del poker è che le World Series possano comunque disputarsi quest’anno.
L’edizione 51 delle WSOP dovrà confrontarsi con un altro problema, non appena si risolverà la crisi sul piano sanitario e le attività torneranno a pieno regime. Stiamo parlando dello spazio presente all’interno del Rio Casino di Las Vegas, la casa delle World Series. Come aveva fatto sapere Seth Palansky, uno dei vertici dell’organizzazione, la struttura (intesa non tanto come casinò ma come hotel) potrebbe non avere, in altri momenti dell’anno, lo stesso spazio disponibile per un periodo più lungo.
E allora ecco che si sta portando avanti lo studio per trovare la soluzione migliore, che consenta di far disputare le WSOP anche nel 2020. I colleghi di PokerNews.com, in tal senso, rivelano che sono già trapelate le prime due ipotesi di schedule, chiaramente più condensate rispetto a quella prevista per l’edizione estiva in quel di Las Vegas. Difficilmente potrebbero essere disputati 101 tornei in un altro periodo dell’anno, pertanto l’obiettivo potrebbe essere quello di salvare i tornei più importanti e quelli più iconici.
Andiamo dunque a vedere come verrebbero dilazionati i tornei dell’edizione numero 51 delle World Series of Poker. Una prima proposta riguarda lo svolgimento di una mini-schedule di appena 18 tornei in dodici giorni. Verrebbero salvati gli eventi Championship da 10mila dollari di buy-in, mentre sarebbe drastica la riduzione alla quale verrebbe sottoposto il Main Event. Appena due Day 1 in programma, e di conseguenza uno svolgimento decisamente più breve della fase successiva.
La seconda opzione per far svolgere le WSOP nel 2020 porterebbe alla disputa di 48 tornei nell’arco di un mese esatto. Trenta giorni di grande poker con alcuni tornei in più in calendario. Tra questi il Little One for One Drop, l’evento di natura benefica con 1.111 dollari di buy-in, tra cui 111 destinati all’organizzazione fondata da Guy Lalibertè. Dunque si tratterebbe di un’edizione dimezzata delle World Series of Poker.
Chiaramente si tratterebbe di capire come e quando inserire le WSOP 2020 nel calendario del resto dell’anno al Rio di Las Vegas. Per il resto, si confida in una drastica riduzione dell’azione del Covid-19 su scala mondiale. E poi resta in piedi l’ipotesi di giocare alcuni eventi online, fermo restando che sui 101 in programma ce n’erano già 11 da giocare davanti al proprio PC.