UN TORNEO VISTO DAGLI OCCHI DI MUSTAPHA KANIT: IL 6MAX DELLE WSOP

Ci sono mille modi per approfondire e comprendere meglio il gioco del poker. uno dei migliori però, è sicuramente vedere i ragionamenti dietro alle scelte di gioco dei grandi campioni. E quando parliamo di tornei, live oppure online, non c'è dubbio che uno dei migliori esponenti al mondo sia proprio il nostro Mustapha Kanit.

 

 

Sono rari però i momenti in cui possiamo apprezzare tutto il loro "thinking process" durante i tornei giocati, ed ecco perchè i video preparati con questa sorta di viaggio durante il 10k 6-Max giocato alle ultime WSOP (quelle che hanno visto la cavalcata quasi trionfale del nostro Dario Sammartino), è occasione unica per svelare i pensieri che ci sono dietro ogni scelta di Musta.

 

Il contesto: il torneo 6-Max da 10 mila dollari delle WSOP

 

La location è il regno del poker, nella sala del Casinò Rio che abbiamo imparato a conoscere bene in tutti questi anni di WSOP. E il torneo in questione è l'evento #86, il "$10.000 NLH 6-Max".

 

In parole più povere, uno dei tornei più tosti e difficili dell'intero palinsesto. Perchè il buyin non è proprio accessibile per tutti, per cui sono molti i professionisti ai tavoli, ma anche e soprattutto perchè nella modalità a 6-handed il gioco è davvero molto aggressivo e vengono maggiormente fuori le "skill" dei protagonisti.

 

Un contesto insomma, in cui Mustapha Kanit non può che trovarsi perfettamente a suo agio.

 

Dagli occhi del campione

 

Nei video che vi proponiamo oggi possiamo allora vedere tutto lo sviluppo di un torneo così prestigioso, visto direttamente dagli occhi di uno dei possibili protagonisti, Mustapha Kanit. Lo seguiamo fin dagli albori della giornata, quando dalla sua casa di Vegas e fino alla sala del Rio, cerca di ritagliarsi quello spazio di concentrazione necessario per arrivare puntuale e carico al tavolo da gioco. Un dettaglio che non è secondario per “mustacchione”, che non a caso sottolinea più volte come quella tranquillità e quella determinazione siano necessarie per ottenere qualsiasi risultato nei tornei poker.

 

Poi però arriva il momento di sedersi, di guardarsi intorno e cominciare a vedere quali saranno gli avversari ai tavoli. E Musta ormai li conosce quasi tutti, perchè come abbiamo detto non sono poi molti gli sconosciuti che si affacciano per la prima volta a un torneo da 10 mila dollari e di questa importanza. Alcuni sono cinesi con cui ha giocato a Macao e dintorni, altri sono ormai amici più che rivali, come quel Chance Kornuth con cui ormai le battaglie ai tavoli sono una costante in ogni parte del mondo.  E' il momento dello “shuffle up and deal”. Inizia il viaggio.

 

I primi livelli

 

Fin dai primi livelli cominciamo a vedere quanto sia diverso vedere le mani giocate con il commento del diretto interessato in sottofondo. Ci si accorge subito di quanto sia importante capire i perchè di alcune scelte che in apparenza possono sembrare incomprensibili, vedendo solo le carte sul tavolo.

 

Qua invece Musta ci porta a fare un giro dentro i suoi ragionamenti, un vero e proprio “coaching” gratuito per capire come approcciare al meglio ogni colpo. Non tanto della matematica pura e semplice del colpo (per quello c'è solo da studiare), quanto per il “meta-game” che si cela dietro. E per le linee da tenere, mai banali né scontate. Perchè uno dei grandi pregi del campione italiano è facilmente intuibile nell'ascoltarlo: essere totalmente illeggibile. Proprio quando ti aspetti che abbia un punto, ne mostra un altro. Quando ti aspetti che rilanci, non lo fa. Quando ti aspetti che faccia “check”, piazza una 3-Bet.

 

Il gioco con stack “deep” del resto è così, con tante possibilità diverse e infinite variabili da considerare ogni mano.

 

L'evolversi del torneo

 

Con il passare del tempo e l'aumentare dei bui poi, il gioco diventa sempre più frenetico perchè restare inattivi, è l'unico modo certo per non vincere mai. Ed è proprio Musta a rivelarci qual è il vero segreto della vittoria: fare sempre in modo che le nostre scelte siano quanto più facili possibili e quelle degli avversari, estremamente difficili.

 

Facile, direte voi. Ma ovviamente non lo è. Perchè l'errore è dietro l'angolo, così come le errate percezioni e soprattutto, c'è sempre da scontrarsi con la bravura anche degli altri avversari. Vedere però tutto il gioco al tavolo sotto la lente di tutti questi livelli di pensiero, è una cosa che può cambiare totalmente l'approccio al gioco.

 

E non importa se poi alla fine la vittoria non arriva (spoiler: in questo torneo Musta sarà addirittura l'uomo bolla per cui non poteva andare peggio), se la mano non sempre si vince (e qua ne vedremo parecchie di mani sue che non vanno come si sarebbe voluto). L'importante è fare meno errori degli avversari.  Il resto “that's poker”.

Wallpaper download

Seguici