Quando parliamo di tornei online, una delle cose che molti giocatori anche non alle prime armi fanno con una certa approssimazione, è quello che viene definito lo "Schedule". Molte volte semplicemente ci si iscrive a tutto quello che sta per partire, al netto di una minima selezione di buyin a seconda del proprio livello di gioco.
L'average Buy-in
Una delle considerazioni che si fanno durante la scelta dei tornei da giocare nel corso di una serata infatti, è generalmente riferita a quello che viene chiamato "average buy-in", ovvero il buy-in medio a cui siamo abituati a giocare.
Come detto, molto spesso è solitamente l'unico parametro per la selezione dei tornei da giocare, iscrivendosi quindi indistintamente a tutti quelli in partenza nel range del nostro "a.b.i." privilegiando ovviamente quelli con un garantito maggiore. Ma forse vale la pena considerare anche altri fattori che potrebbero aiutarci nella gestione del nostro (miglior) gioco.
Non solo "spending", meglio l'equilibrio
C'è un altro fatto che potrebbe paradossalmente portare a un piccolo "problema" di gestione. Lo "spending", ovvero la cifra massima che vogliamo investire durante quella sessione di gioco. Un valore che però non solo non è particolarmente utile alla fine, ma rischia anche di portarci sulla cattiva strada.
Il vero dato da valutare invece è l'equilibrio tra i tornei che stiamo giocando. Pensiamola come fossero tavoli "cash" invece di tornei. Probabilmente non ci metteremmo mai a giocare nello stesso momento un tavolo 1/2 e uno invece 10/20. Troppa la sproporzione che potrebbe senza dubbio spostare anche il nostro tasso di attenzione e di interesse verso uno dei due.
La stessa cosa andrebbe valutata anche nei tornei, in uno "schedule" equilibrato non dovremmo infatti mettere magari tornei da pochi euro di ingresso insieme a quelli da 100 o più. Difficile infatti giocarli entrambi con un "A" game necessario. Tra l'altro diventa poi anche difficile equilibrare il valore delle mani tra i due: una badbeat subita in un torneo "alto" non verrà mai compensata da un eventuale colpo positivo in quello "low".
Tanti tornei o pochi tornei?
Saper rispondere a questa domanda poi, è una delle cose che risulterà determinante per il nostro profitto. Perchè il confine tra avere tante possibilità diverse per provare a vincere e quello di non riuscire a mantenere la stessa concentrazione e attenzione su tutti i tavoli è molto labile.
In tornei lunghi e su più tavoli è ovviamente difficile mantenere il proprio miglior gioco sempre e ovunque, ma bisogna fare attenzione a non essere davvero troppo distratti e non in grado di mantenere almeno un buon livello ovunque. In quel caso, meglio calare i tornei e porre più attenzione su quelli che decidiamo di giocare.
C'è poi un altro discorso da fare che è quello delle fasi e della struttura. Posto che è ovviamente impossibile che partano tutti nello stesso momento, avremo quindi uno sviluppo scaglionato di livelli e di fasi del torneo. Questo potrebbe portarci a un certo momento, a dover gestire tornei in fasi totalmente differenti, dovendo quindi faticare di più nel mantenersi focus tra un tavolo in early appena partito, un paio in middle e qualcuno magari in late (dovendo gestire stack diversi, range diversi, momenti diversi e quant'altro). Attenzione quindi anche alle varie strutture e velocità, cercando di trovare anche in questa direzione, il giusto equilibrio.