Che Mustapha Kanit sia ormai uno dei poker player più bravi del mondo, non c'è alcun dubbio. Soprattutto nei tornei dove pian piano ha dimostrato di avere una confidenza e una concentrazione praticamente perfetta in ogni occasione. Lo si vede da tanti piccoli dettagli che accompagnano le sue performance, ma anche dalla padronanza dei momenti giusti, come quelli in cui scegliere di fare un bluff che potrebbe costarti il torneo.
Quando però riesce, ecco che quella confidenza continua a crescere, lasciando invece i tuoi avversari nella disperazione, come nel caso di questa mano giocata all'High Roller di Dublino contro Anton Bertlisson (dominato e vinto dallo stesso Kanit).
L'arte del Bluff
Se non vi hanno mai pizzicato in qualche bluff, significa che non state giocando bene a poker. Perchè nessuno può vincere tornei con costanza giocando semplicemente quando gli arrivano le carte. La differenza, semmai, sta nel scegliere il momento e l'avversario giusto per farlo.
Una delle principali regole del Bluff infatti, è costruire una storia "credibile", non lasciarsi prendere dalla voglia di vincere il piatto a tutti i costi, ma crearsi le occasioni per farlo con coerenza, approfittando magari delle debolezze degli avversari. Perchè l'altra regola base è senza dubbio quella di scegliersi l'oppo giusto, che possa comprendere tutti i buoni motivi per foldare una mano.
La situazione e i protagonisti
C'è poi da considerare il "momento" in cui si piazza il bluff. Perché un conto è farlo ai primi livelli di un torneo molto deep, quando magari non ci sta spostando più di tanto. Un altro è, come in questo caso, quando sei già al tavolo finale e ci si giocano premi importanti.
Premi che certo non sono trascendentali per uno come Kanit che vanta ormai oltre 11 milioni di dollari di vincente dal solo live, ma che certamente hanno pesato sullo svedese Anton Bertilsson che, pur con buoni risultati (il suo milione di dollari l'ha portato a casa), non può ancora dirsi un abituè degli High Roller live. Per questo, forse, a quattro left dalla vittoria, le carte per lui pesavano un po' di più rispetto a quelle di Musta.
L'analisi del Bluff
Passiamo all'action vera e propria del colpo, ma non aspettatevi fuochi d'artificio perché la realtà dei fatti è che si tratta di un colpo abbastanza "tecnico", con l'effetto "Wow" valido solo per chi ne ha compreso all'istante le dinamiche.
Quattro left si diceva, con Bertilsson che apre in posizione a 200.000 a fronte di uno stack di circa 4.2 milioni con una mano decisamente forte come Q♥Q♠. Musta però viaggia già oltre i 7,5 milioni e sa che è il momento di spingere soprattutto su questi avversari, per cui da SB opta per una 3-bet a 530.000. Lo svedese al momento è ben convinto di avere la mano migliore, per cui può permettersi di spingere in 4-bet fino a 1.180.000. E qua si può cominciare a vedere fin da che punto parte la strategia di Musta, che opta per il “Call” con il suo Q♦9♦, fatto probabilmente per diversi motivi: ha senza dubbio una mano che può legare bene sul board, ma soprattutto è convinto di avere edge sull'avversario e la possibilità di potersi aggiudicare il piatto anche con una linea diversa. Certo a quel punto si aspetta una mano forte contro, ma ci sono tante situazioni sul flop che possono cambiare la situazione.
Al flop infatti scendono 8♠A ♦8♥ che non è certo un bel flop per Musta, che fa ovviamente check aspettando la mossa di Bertilsson che su quel board non può che uscire puntando. Anche il call di Kanit a quel punto però diventa standard vista la dinamica, con in più forse una piccola pulce data dalla size particolarmente corta (meno di un terzo piatto) che potrebbe aver fatto sorgere qualche dubbio in più. Dubbi poi confermati al turn, quando su un 7♥ che apre anche possibili draw, Bertilsson decide di checkare dietro l'italiano, mostrando evidentemente una certa debolezza su quel board.
E qui Kanit ci mette lo zampino, perché il J♠ al river non cambia nulla rispetto a prima, e sa perfettamente che con un check, a quel punto la mano sarebbe quasi sicuramente persa. L'unica possibilità quindi è puntare, ma con una buona storia alle spalle: la 3bet preflop che mostrava comunque una qualche mano possibile (tanti Assi appunto), persino mani come 77 o JJ ora sono avanti e una size che ha tutte le caratteristiche per essere di valore. Musta infatti esce puntando a 1.750.000, circa mezzo piatto ma che lascerebbe Bertilsson con due spicci in caso di chiamata. E vista l'action e le carte sul tavolo, lo svedese starebbe pensando di chiamare battendo praticamente solo un bluff (non ci sono altre mani che batte che puntano sul quel board).