MUSTAPHA KANIT E L'IMPORTANZA DEL GIUSTO APPROCCIO AI TORNEI

Diventare un campione di poker non è una strada facile e probabilmente non è nemmeno un obiettivo possibile per tutti. Perchè sono tante le variabili da tenere in considerazione durante il percorso. C'è sicuramente una parte tecnica da imparare, concetti matematici, statistiche e tanta applicazione teorica e pratica. Almeno in questo caso si può dire che con una costante applicazione, tutti possono migliorare in qualche modo.

 

 

Ma poi c'è un qualcosa in più, che non riguarda tanto il "talento" innato (quello davvero o ce l'hai o non ce l'hai), ma direi più un "giusto approccio". E' quello che sostiene anche il nostro Mustapha Kanit, che proprio recentemente in una serie di video che lo vedevano protagonista ad un tornei alle ultime WSOP, ha parlato in modo approfondito anche di questo aspetto che ritiene fondamentale per diventare un giocatore vincente.

 

Il giusto approccio ai tornei di poker

 

Alcuni aspetti psicologici di questo gioco, tendono spesso ad essere poco considerati all'interno di una prestazione live. Si parla spesso di "mindset" soprattutto in funzione della gestione del "tilt" o del "bankroll", ma c'è un approccio molto basilare che è però altrettanto importante quando si affronta un torneo.

 

Ce lo racconta anche Kanit nel tragitto che dalla sua casa di Las Vegas porta al Casinò Rio, un momento in cui cercare la giusta concentrazione dentro se stessi, in maniera anche introversa e con tutta la calma del caso. Trovare quello stato d'animo di equilibrio che porta a pensare di essere "pronti" davvero. Kanit parla di "essere al 100%" ma il concetto è forse anche più ampio e profondo, coinvolgendo non solo la parte mentale ma anche uno stato emotivo vero e proprio che permetta di sentirsi al "top".

 

Propositività e positività sono elementi essenziali del giusto approccio, ma si fondono con una determinata concentrazione che riguarda tutti gli aspetti del gioco. Curare insomma il proprio ingresso al torneo da questo punto di vista, fa parte dell'iter stesso del giocatore di poker (vincente). A ognuno poi il compito di trovare i passaggi giusti per entrare in quello stato di forma, del suo 100%, pronto per affrontare gli avversari.

 

Conoscere gli avversari e se stessi

 

Dare il 100% più a lungo possibile (o quanto meno più a lungo di tutti i nostri avversari) è uno dei segreti per poter essere vincenti. Partendo dal presupposto di conoscere bene il gioco, sono proprio i dettagli a fare poi la differenza.

 

Uno di questi è riuscire a valutare sempre e costantemente durante tutta la partita, i nostri avversari al tavolo. "Perdere" tempo per imparare a conoscerli, durante le mani giocate così come tra l'una e l'altra, è un investimento indispensabile. Ogni informazioni che riusciamo a carpire è un tassello che ci avvicina al vantaggio necessario per vincere la prossima mano. E la prossima ancora.

 

Del resto è proprio Musta a sottolineare come i tornei non si vincano mai nelle fasi iniziali. E' quindi un buon momento non solo per fare chips, ma anche e soprattutto per racimolare informazioni utili. Prendiamoci il nostro tempo e valutiamo al meglio il da farsi. Per i nostri avversari, ma anche verso di noi. Vediamo come veniamo percepiti dagli altri, come giocano contro di noi. Sfruttare al massimo la nostra immagine per sviluppare nuove linee di gioco adatte al singolo avversario. Altri tasselli per il nostro puzzle. Altri passi verso la vittoria.

 

Semplice per noi, difficile per gli altri

 

Durante le mani giocate in quel torneo, Musta svela pian piano quello che probabilmente è il concetto base di tutta una filosofia di gioco vincente. Che non riguarda la matematica o la statistica, quando un vero e proprio approccio di gioco. Dobbiamo metterci sempre in condizioni di avere le scelte più facili per noi, mentre dobbiamo sempre fare in modo di rendere difficili quelle degli avversari.

 

Musta non sta quindi parlando solo di fare un gioco "aggressivo", ma proprio di valutare sempre linee di gioco che potremmo definire "lungimiranti". Perchè richiedono necessariamente di vedere almeno in parte le azioni che potremmo trovarci a fare nelle strade successive, valutando così in anticipo quali sarebbero quelle più difficili da gestire per noi.

 

Il vero segreto per vincere a poker è fare meno errori dei nostri avversari, e va da sè che potendo fare sempre scelte abbastanza semplici, si sbaglia di meno. Viceversa, mettere in condizioni l'avversario di dover fare scelte difficili, lo indurrà spesso a sbagliare qualcosa. Errori di cui dovremmo poi approfittare con lucidità.

 

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