Aussie Aussie Aussie! Il Main Event di Joe Hachem compie 15 anni

Anno di grazia 2005, le World Series of Poker si preparano ad affrontare una delle edizioni più strane di sempre. Se non altro perché, in una occasione a dir poco rara, si divideranno in due casinò diversi. Ovviamente, entrambi a Las Vegas. I primi giorni, dall’inaugurazione del 2 giugno al 13 luglio, si sono disputati in quella che è attualmente la casa delle WSOP, ovvero il Rio Casino All Suite Hotel, per poi completare il trasferimento presso il Binion Horseshoe.

 

 

Ma la storia delle World Series of Poker non accoglie questa edizione solo per lo spostamento, avvenuto in coincidenza con le fasi finali del Main Event. Proprio il torneo più importante tra quelli presenti nella schedule delle WSOP ci regalerà momenti altissimi, soprattutto dal punto di vista emozionale. Con un nuovo record da mettere in agenda, visto questa edizione del Main Event WSOP sarà la prima nella storia a essere vinta da un giocatore proveniente dall’Australia.

 

Il suo nome è Joseph Hachem, anche se tutto il mondo da allora inizierà a chiamarlo semplicemente Joe. Nasce in Libano ma viene naturalizzato australiano in onore della patria che lo ha ospitato fin da quando aveva sei anni. Le sue prime World Series of Poker le disputa quando deve ancora compiere 40 anni, ma ben presto il mondo si accorgerà di lui. Fino a vederlo impegnato nel palcoscenico più prestigioso e più impegnativo, ovvero il Main Event.

 

Fin dalle prime fasi giocate al Rio, Hachem si fa notare come un giocatore esuberante nelle giocate e al tempo stesso molto pacato al tavolo. Il suo mindset sembra già di alto livello, tanto che all’arrivo al Final Table (disputato per intero al Binion) sono in molti a darlo come favorito per la conquista del braccialetto più prestigioso. E le attese nei suoi confronti saranno ripagate, anche profumatamente: 7 milioni e mezzo di dollari per l’esattezza, tanto è il prizepool per il vincitore.

 

Joe Hachem è riuscito a realizzare il sogno di una vita intera. E lo ha fatto grazie anche all’apporto che, durante ogni fase del tavolo finale, ha ricevuto dalla sua claque. Chi segue il poker da anni sa perfettamente che, a livello di tifoseria, quella avuta dal giocatore australiano è stata una delle più rumorose e apprezzate al tempo stesso, nella storia del gioco. E così, al grido di Aussie! Aussie! Aussie! per ogni mano vinta, gli amici di Joe lo trascinano ora dopo ora nei due giorni conclusivi.

 

E così, a capitolare uno dopo l’altro sono tutti gli ostacoli tra l’australiano nato in Libano e il primo braccialetto della sua vita. In primis due tra i giocatori più forti nel field, ovvero Mike Matusow e David Kondracki, anche se l’eliminazione più bruciante resta quella patita da Andy Black in quinta posizione. Il pacchetto di mischia che rimane a 4 left non è poi così esaltante, tanto che in pochi dubiteranno del trionfo di Joe.

 

Alla fine, a capitolare per ultimo è Steve Dannenmann, giocatore simpatico ma ben poco poteva fare contro questo Joe Hachem. Da allora, l’australiano non ha più vinto un braccialetto. Ma anche se ciò accadesse, sicuramente non ci sarebbero eguali con quello conquistato al grido di Aussie! Aussie! Aussie!

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