Le intere settimane trascorse a casa, con il lockdown a farla da padrone in Italia durante la primavera, sembrano ormai un lontano ricordo per noi. E tra i passaggi pokeristici che ci hanno appassionato di più, in quelle settimane in cui il tempo sembrava non passare mai, ce n’è uno che forse un po’ ci manca, nonostante le nostre vite siano tornate gradualmente alla normalità. Stiamo parlando della Phil Galfond Challenge, il grande torneo di heads up organizzato dal campione americano.
Attraverso la piattaforma di Run it Once, Galfond aveva lanciato il guanto di sfida a diversi grandi giocatori di heads up. La modalità di gioco avrebbe dovuto essere sempre la stessa, quantomeno nella specialità (Pot Limit Omaha) e nel livello di gioco, quasi sempre da 100/200 dollari oppure al doppio. Erano stati arruolati ben sei avversari, ognuno dei quali si era detto ben contento di prendere parte a questa manifestazione. Anche al cospetto di qualche dietrofront, come nel caso di Jnandez, che ha dato forfait dopo aver aderito.
Il primo a sfidare l’organizzatore nella Phil Galfond Challenge è stato Venividi1993, ottimo giocatore di heads up Pot Limit Omaha e capace di mettere sotto Galfond fino a costringerlo a chiedere un break, quando il divario superava i 700mila dollari. Dopo lo stop, iniziato prima del lockdown e durato alcune settimane, Phil è riuscito a mettere a segno una clamorosa rimonta, portando a casa il successo al termine delle 25mila mani per appena 1.600 dollari.
A seguire sono partiti altri due testa a testa, sempre con Phil Galfond come protagonista principale. Nel primo c’è stato il confronto con Bill Perkins, iniziato a metà aprile dopo qualche giorno di stop necessario per l’impresa della sfida precedente. E nel frattempo il coach di Run it Once ha dato il via anche all’heads up contro Actionfreak, altro grande giocatore che online ha fatto veramente il bello e il cattivo tempo nel cash game high stakes.
Ma mentre quest’ultima sfida è stata portata a termine, con Galfond che ha menato le danze fin dalla seconda sessione e ha portato a casa la vittoria con un guadagno di oltre 117mila dollari, è mistero sull’altro duello. L’heads up tra Phil Galfond e Bill Perkins è durato, almeno per il momento, solo due sessioni. La prima è rimasta molto in equilibrio, con lo sfidante in vantaggio per appena 1.500 dollari. La seconda ha fatto prendere il volo all’organizzatore, che ha chiuso con oltre 90mila dollari di “utile”.
Ma da allora, le cose non si sono più mosse. E a questo punto la domanda è d’obbligo: che fine ha fatto la Phil Galfond Challenge? Ce lo chiediamo non solo perché vorremmo vedere la conclusione della sfida contro Bill Perkins, che prevedeva 50mila mani ma ne ha viste giocare solamente 862. A dire il vero ci sarebbero altri tre heads up in programma: Chance Kornuth, Brandon Adams e Daniel ‘jungleman’ Cates stanno aspettando il loro momento per affrontare Galfond.
Per il momento tutto tace, anche se sembra assai difficile che le cose possano cambiare in breve tempo.