Il mondo del poker è da sempre pieno di giocatori, che cercano di non performare solo per sé stessi. Uno degli obiettivi perseguiti da alcuni tra i migliori player al mondo, è anche quello di fare qualcosa per il bene di altri giocatori. Nasce così la figura del coach, che a pagamento oppure in forma gratuita prova a fornire i propri suggerimenti per veder migliorare il rendimento al tavolo. Chris Moorman non è mai stato uno a cui piace fare coaching.
Tuttavia, questa volta è stato quasi “costretto”, visto che ha parlato delle sue abitudini ai tavoli online in un’intervista. Sono stati i colleghi di PokerNews a estorcere alcune dritte al giocatore britannico, uno dei migliori performer del poker online, soprattutto in fatto di tornei. Non si contano più, infatti, le Triple Crown vinte da Moorman, capace di vincere svariati tornei ogni giorno ormai da diversi anni.
E i primi consigli arrivano da parte di Chris per una particolare modalità di tornei. Sono quelli che prevedono centinaia di giocatori, con una gran folla che si sgrana livello dopo livello, in maniera abbastanza lenta. “Sono i tornei che preferisco perchè puoi vincere tanto rischiando relativamente poco – ha detto Moorman in tal senso - . Una delle cose più eccitanti da fare nel poker è mettermi alla prova contro avversari con cui non ho mai giocato prima. Devi adattarti bene. E’ gratificante quando fai la lettura giusta e una determinata azione basata sulle informazioni dell’avversario che hai catturato dalla sessione”.
Il fatto di giocare un torneo con field davvero clamorosi, non nega la possibilità di multitablare. Moorman, in ogni caso, invita la gente a non massare tornei, ma a concentrarsi su quelli giusti: "Mi piace multi tablare altri tornei e allo stesso tempo mi aiuta a mantenere la concentrazione. Ho notato che se gioco un solo torneo dove la fine potrebbe essere vicina, provo a giocare troppe mani e provo a vincere ogni pot. Giocare più tornei nello stesso momento mi permette di trovarmi in diverse fasi di diversi tornei e di mantenere l’azione abbastanza veloce da non farmi distrarre o diventare impaziente”.
Naturalmente lo studio del proprio gioco e quello degli avversari è importante. Per questo motivo Moorman fa capire che ci sono determinati avversari che vanno tenuti d’occhio più di altri: “Mi piace buttare un occhio a SharkScope per vedere se gli avversari sono dei regular e se giocano al di sopra o al di sotto del loro buy-in normale. E’ più importante osservare i giocatori alla immediata destra o sinistra perchè contro di loro ci troveremo più spesso in una situazione marginale come le blind war“.
E poi è fondamentale cercare di non ridursi con pochi blinds a disposizione. Anche perché, restando presto corti, si mette a repentaglio lo svolgimento di un torneo così lungo e ricco di insidie, oltre che di avversari.“Mi piace cercare di costruirmi uno stack giocabile prima dell’arrivo della bolla in modo da prendere un vantaggio, piuttosto che avere uno stack vulnerabile che deve giocare in modo cauto per arrivare a premio”, conclude Moorman.