Continuano ad arrivare nuovi provvedimenti, presi dai Governi in giro per il mondo, a causa della nuova ondata di casi di contagio da Covid-19. Uno degli ultimi arriva direttamente dalla Francia, per bocca del presidente Emmanuel Macron. Quest’ultimo, dopo essersi riunito con le alte cariche dello Stato, ha deciso di imporre il coprifuoco a Parigi e in altri otto grandi centri abitati del Paese. Una decisione quasi inevitabile, visto l’alto numero di nuovi casi di contagio giornalieri.
Ma questa nuova imposizione non poteva incontrare solo pareri favorevoli in giro per la Francia, in particolare nella Capitale. A tirare fuori gli artigli contro Macron e la sua nuova decisione, sono stati in particolare i vertici delle poker room della capitale francese. Così, è stato soprattutto il sindacato dei dipendenti delle case da gioco parigine a far trapelare il proprio malcontento, con un lungo comunicato in cui emerge una certa rabbia per quanto è stato stabilito dal capo di Stato.
In principio era stato il Club Circus Paris a emettere una nota di contrasto alla nuova decisione del Presidente transalpino. Ma ora anche il sindacato Force Ouvriere ha fatto capire che quanto è stato stabilito da Macron non va affatto bene per il movimento: “Ma chi stiamo prendendo in giro? Questa decisione del tutto iniqua priva di qualsiasi base giuridica ostracizza ulteriormente una professione e dipendenti che si sono dimostrati irreprensibili. La conseguenza è che alcuni non sopravviveranno a questa nuova chiusura”.
Entrando più nello specifico, la sigla sindacale dei lavoratori dei casinò francesi ha fatto capire che tutti i protocolli sono stati fatti rispettare nella maniera più rigida possibile. Per questo motivo, la chiusura non viene accettata come decisione: “Dalla ripresa dell'attività, i casinò e le società di gioco hanno adottato rigorosi protocolli sanitari, tanto che nelle nostre aziende non è stato individuato alcun cluster di positività al Covid-19. Tuttavia, gli annunci della chiusura dei club di gioco sfuggono completamente a questa realtà”.
L’attacco da parte del sindacato dei dipendenti delle case da gioco sconfina. E prende ad esempio altre attività che prevedono una presenza folta di persone al proprio interno, ma che non sono state colpite dal provvedimento di Macron: “Allo stesso tempo, molte altre attività continueranno senza ulteriori restrizioni come cinema, teatri, musei, negozi. Altri possono continuare, modificando leggermente i protocolli esistenti come ristoranti, supermercati e altri grandi marchi. Si suggerisce che il virus circoli solo in alcune società e non in altre”.
Per far capire che questa è una protesta seria, la Force Ouvrier ha annunciato di aver fatto partire “un appello gerarchico al Ministro dell'Interno per far valere le nostre argomentazioni legali, ma anche per dimostrare la nostra profonda soddisfazione. Casinò e club di gioco hanno meno diritti di altri e questa situazione, che non ha posto nella Repubblica, è durata troppo a lungo”.