Tom Dwan rappresenta ancora oggi uno dei modelli ai quali le nuove generazioni del poker live si ispirano. Specialmente quando c’è da sedersi a un tavolo di cash game e provare a utilizzare la strategia – qualunque essa sia – che il giocatore americano metteva sul tavolo. Quello che tutto il mondo conosce come Durrrr ha voluto raccontarsi a cuore aperto, durante un’intervista concessa all’amico e collega Nick Schulman, poi pubblicata su Youtube.
Si parte da quelle che sono state le prime letture in cui si è gettato, in modo da cercare di capire qualcosa in più sul mondo del poker. La risposta, considerando il personaggio Tom Dwan, le sue abitudini e le considerazioni svelate sui suoi rivali, potrebbe spiazzare tutti: “Ho letto Supersystem e il libro di Gus quando uscì. Posso dire che Supersystem ha avuto un qualche impatto di qualche tipo sul mio gioco, quando lo lessi”. Naturalmente quando parla del libro di Gus Hansen fa riferimento a Every hand revealed.
Ma non c’è solo il poker nella vita di Tom Dwan. Ci sono tante altre passioni che lo attirano e non poco. È lui stesso a svelarle durante la chiacchierata con l’amico Nick: “Ci sono diverse cose scientifiche che mi interessano, tipo ingegneria. L’ho studiata alla Boston University, ho fatto un anno e poi sono uscito. Ma c’erano alcune lezioni che mi interessavano davvero”. Poi si passa finalmente a parlare di poker, con Tom che sciorina alcuni nomi interessanti.
Sono quelli dei giocatori che, a suo parere, sono stati e sono tuttora i più forti in circolazione. Soprattutto sul piano del cash game, materia nella quale Durrrr ha davvero pochi rivali in giro per il mondo: “Qualcuno che è super-tosto, se non lavora per qualche anno, non è più così tosto. Andando indietro ai vecchi tempi direi Ivey ma oggi non penso che stia lavorando troppo al suo no limit hold’em, quindi probabilmente non ci starebbe”.
Ma quando c’è da fare un nome sul giocatore che attualmente rappresenta l’eccellenza del cash game, Tom Dwan non sembra avere grossi dubbi: “Timofey Kuznetsov credo che sia brillante in diversi giochi, è davvero un animale. Ma dipende sempre a quale gioco ci riferiamo. Negli ultimi tempi Ivey ha il suo focus sullo short deck, anche il mio focus negli ultimi tempi è definitivamente sullo short deck. Ora ci sono molte più risorse, le persone stanno imparando più velocemente”. Senza risparmiare frecciatine a Phil Galfond, che “starebbe insegnando il gioco a tutti”.
Ma ci sarà ancora tanto poker nella vita futura di Tom Dwan? Il diretto interessato risponde senza peli sulla lingua, com’è sua abitudine del resto: “Giocherò ancora ma molto meno rispetto a oggi perchè avrò lavoro extra-poker da fare. Ci sono dei progetti che mi interessano. Voglio ancora buttarmi sulle scienze”.