Dario Sammartino ripensa al Main Event WSOP: “Come andare a Roma e non vedere il Papa”

L’intervista di Dario Sammartino a Muschio Selvaggio non poteva non lasciare il segno nella comunità del poker italiano. Il fatto che il miglior giocatore in circolazione nel nostro Paese – money list alla mano – fosse presente in uno dei podcast più ascoltati e famosi d’Italia ha senza dubbio fatto circolare la voce. Anche perché il giocatore campano, tra una battuta e l’altra, è stato molto esplicativo su tutte le cose di cui si è parlato.

 

 

Non si poteva non fare riferimento alle World Series of Poker del 2019 e al suo secondo posto nel Main Event. Una ferita che ancora non si è rimarginata del tutto: “È stato come se fossi andato a Roma e non avessi visto il Papa. È stato l'heads up più importante della mia vita. Una volta che arrivi lì, siete in due e vi giocate la vittoria, ma non vinci tu, ha fatto un po' male. Io ho visto i mostri, ancora ci penso. Non mi interessa il fatto di non aver vinto 4 milioni in più, ma il fatto di non essere stato il migliore al mondo. Entrare al Rio e non vedere la tua faccia ma quella del tuo avversario”.

 

Naturalmente l’appuntamento è solo rinviato, visto che sta salendo l’attesa per l’edizione 2021 delle WSOP: “Li faccio ancora i tornei, ma con il Covid non è stato possibile farli l'anno scorso. Solitamente si gioca a giugno e luglio, speriamo che quest'anno si possa tornare”. Anche perché giocare a Vegas ha sempre il suo perché: “Ti assicuro che giocare un torneo di poker a Las Vegas è un’esperienza pazzesca, si provano emozioni uniche. È proprio un viaggio che ti fai”.

 

Si parla poi dei colleghi, con alcune confidenze che Dario ha fatto a Fedez e a Luis Sal, i conduttori del podcast. Si parte da Daniel Negreanu fino ad arrivare a quello che l’azzurro ritiene il più forte in circolazione: “Daniel Negreanu attualmente non è neanche tra i Top 100 al mondo. Il migliore al mondo al momento è Bryn Kenney, che fino a due anni fa era "broke", non aveva un dollaro. Ha vinto tanti tornei e ha vinto più soldi tra tutti. Una volta si giocò un torneo da un milione di buy-in, lo vinse e portò a casa 24 milioni”.

 

Ma qual è la categoria peggiore che si sia avvicinata al poker, almeno tra i cosiddetti VIP? Ce lo spiega Dario: “I calciatori. Non ho mai giocato a poker con Balotelli, mentre Cristiano Ronaldo giocava. E nonostante giocasse forte, non era così scarso ed era un figlio di p*****a anche al tavolo. Neymar è scarsino, bluffava come un pazzo. Invece Pique, da buon difensore, era molto chiuso”.

 

Tornando ai consigli su come giocare, Dario Sammartino ha fatto un chiaro riferimento al bluff. Una mossa che equivale a un’arte vera e propria, più che a un gesto in sé e per sé: “Non devi far capire che hai una determinata mano. Devi provare a seguire sempre la stessa linea, sia quando sei in bluff che quando hai valore. Il bluff è la cosa bella del gioco, altrimenti sarebbe un gioco troppo semplice”.

Wallpaper download

Seguici