Dario Sammartino ha rilasciato una lunga e bella intervista durante il noto podcast Muschio Selvaggio. Accompagnato in questo viaggio dal rapper Fedez e dallo youtuber Luis Sal, il giocatore italiano più vincente della storia del poker live ha trattato diversi argomenti, con grande interesse e trasporto nel rispondere alle domande. In quello che è l’ultimo spaccato dell’intervista, ci sono tanti altri aspetti che sono stati analizzati.
In primis Dario ha parlato delle sensazioni che si provano quando si gioca a poker. In particolare quelle che ha provato lui, anche negli ultimi tempi: “Quando io giocavo, mi sentivo vivo. Mi sembrava di fare quello che avevo sempre sognato, d'altronde facevo quello che volevo. Vedevo che c'erano dei vantaggi, vincevo veramente e c'era la possibilità di vincere i soldi e ho pensato 'farò questo'. Poi c'è la competizione che mi piace un sacco, quindi ho trovato quel che faceva per me. A me non piace giocare laddove non c'è un vantaggio”.
Sono in tanti che vedono il gioco del poker come un modo per far soldi, alcuni si illudono che sia anche un mezzo per farli con facilità. Dario ha spiegato però che non è così, anzi lo intristisce molto vederlo come un modo solo per guadagnare: “Giocare solo per i soldi è un po' triste, anche perchè impieghi gran parte del tuo tempo solo per guadagnare denaro. Devi dare la giusta proporzione a tutto. Nella University of Gaming che ho aperto c'è anche un trader. Lui ci sta insegnando anche come giocare in borsa, che non è un gioco ma è un investimento scientifico che sul lungo periodo ti fa fare soldi. Se selezioni bene il tuo bankroll, poi riesci ad affinare le tue skill”.
Per questo motivo, Sammartino ha ribadito anche il concetto legato alla scarsa efficacia, in termini di guadagni economici, in altri giochi d’azzardo. E come ha già fatto in altri passaggi della sua intervista, non mancano i riferimenti diretti: “Loro fanno leva sull'illusione e sulla fame della gente. Anche le lotterie come il Superenalotto sono una truffa, non fosse per altro che per la distribuzione dei premi. Questo è il genere di cose che va combattuto al più presto. Come diceva Siddartha, 'nulla è permanente'”.
La lunga chiacchierata si è chiusa con un riferimento ai viaggi all’estero. Dopo aver sottolineato che russi e cinesi sono giocatori incalliti, Dario ha parlato di Las Vegas e della sua scarsa vivibilità. Da qui la scelta di alloggiare altrove durante le WSOP: “Las Vegas non è la mia città preferita, non è neanche una città a tutti gli effetti. Proprio per questo non dormo nei casinò, perchè uscirei pazzo. Vivo in una villa fuori da Las Vegas, insieme agli amici. La affittiamo ogni anno, abbiamo la piscina, c'è anche un campo da golf vicino”.