I più grandi giocatori di poker sono quelli che sono riusciti a lasciare un’impronta nella storia del gioco, e sono riusciti a farlo per tanto tempo. Ma la maggior parte di questi, prima di riuscire a portare a casa centinaia di migliaia – se non addirittura milioni – di dollari sono stati costretti a partire dalle retrovie. Non giriamoci troppo intorno: nessun giocatore di poker è partito con una grossa dote a sua disposizione.
Tra questi spicca senza dubbio Dzmitry Urbanovich, uno dei giocatori che alla fine dello scorso decennio aveva fatto scoppiare una nuova bomba nel mondo del poker. Il talentuoso player polacco ha fatto parlare a lungo di sé, avendo messo a segno una serie impressionante di affermazione nei principali tornei europei. Qualcuno sostenne che si trattava di una bolla di sapone, ma i fatti hanno dato ragione proprio a Dzmitry.
Partire dal basso
In una recente intervista rilasciata per Pokernews.com, Urbanovich ha voluto dare un consiglio a tutti i giocatori, specialmente quelli amatoriali o comunque con un piccolo bankroll. Si tratta di un suggerimento all’apparenza banale, ma di forte impatto: bisogna giocare i tornei satellite per gli eventi più grandi: “I satelliti di solito hanno un field più soft ed è sempre bello giocare questi tornei pagando il 10% del buy-in. Gioco sempre i satelliti. Di solito gioco quelli che hanno più posti garantiti”.
Del resto anche il polacco, specialmente a inizio carriera, ha ottenuto il pass per gli eventi High Roller partendo dai satellite. Urbanovich durante l’intervista ha fornito anche alcuni consigli per affrontare al meglio questi tornei di ‘qualificazione’: “Ricorda che ci sarà sempre un nuovo torneo dopo questo. Devi essere furbo nella scelta degli eventi ai quali vuoi qualificarti: devono essere adeguati al tuo bankroll e al tuo livello di gioco. Studia il formato del torneo prima di giocare, anche perché alcuni satellite hanno caratteristiche specifiche. Nei satellite non è importante arrivare primo, ma qualificarti. Costruisci un big stack fin dall’inizio ed evita alcune situazioni, come chiamare uno shove in bolla”.