La storia ormai quasi centenaria del poker ci ha da sempre regalato dei momenti incredibili, da consegnare alla storia e anche al mito di questo gioco. Soprattutto per quanto riguarda gli eventi che si giocavano negli anni del primo boom del Texas Hold’em. Erano i favolosi Anni Settanta, quelli in cui l’attenzione mediatica su eventi come le World Series of Poker era praticamente pari a zero e in pochi riuscivano a seguire con attenzione le dinamiche ai tavoli.
Anche perché i numeri erano particolarmente ristretti, in particolare tra i giocatori che si sedevano ai tavoli di Las Vegas per aggiudicarsi il titolo di campione del mondo. Per questo motivo, in alcuni casi si esce dal campo della storia e della narrazione reale, per sfociare in quello della leggenda vera e propria. Storiella montata ad arte o fatto reale accaduto che sia, ciò che è successo mezzo secolo fa ha davvero dell’incredibile.
Siamo al Main Event delle WSOP del 1972, quando la situazione del tavolo al momento del fattaccio vedeva ancora quattro giocatori in corsa. Tra questi vi erano Walter Pearson, detto “Puggy” e Jack Straus, meglio noto come “Treetop”. A completare il tavolo più importante del poker mondiale c’erano due vere leggende come Amarillo Slim e Doyle Brunson. Due personaggi che non hanno bisogno di presentazioni.
La mano che vi stiamo per raccontare è a dir poco particolare, ma fa solamente da antefatto. In quella situazione Amarillo Slim guardò solo la sua prima carta privata, ovvero un Re, prima di decidere di mandare i resti. A giocare contro di lui fu il solo Brunson, che aveva una coppia di Dieci. Purtroppo per lui, la seconda carta di Slim era un Cinque che completò sul board un fortunoso trips che lo tenne in gioco.
Poco dopo, però, Texas Dolly decise che era il momento di andare via, letteralmente. Brunson, infatti, chiese a Slim e Pearson – rimasti in gioco dopo l’eliminazione di Straus – se poteva lasciare il tavolo. I due accettarono e andarono dunque in heads up. La conclusione di quel torneo vide il trionfo di Amarillo Slim, che dunque aggiunse un altro Main Event della World Series of Poker alla sua collezione.
Ma in pochi vennero a conoscenza del motivo per cui Doyle Brunson decise di lasciare il tavolo in un momento così importante del torneo. Ufficialmente la leggenda del poker mondiale se ne andò per via di una indisposizione allo stomaco. Ma il motivo reale era ben diverso. Ai tempi, il vincitore del Main Event delle WSOP portava a casa 80mila dollari. Una cifra che poteva tranquillamente dare nell’occhio agli uomini del Fisco. Per questo motivo, Doyle decise di lasciare il colpo.
Probabilmente aveva qualcosa da nascondere, qualcosa di non dichiarato. Perciò preferì perdere piuttosto che finire in manette. E a goderne fu il leggendario Amarillo.