La vicenda che ha avuto come protagonista Molly Bloom ha raggiunto un altissimo livello di notorietà. La donna era nota come organizzatrice di alcune tra le partite di cash game high stakes in tutta Las Vegas. C’erano praticamente tutti, tra giocatori professionisti, esponenti di altri settori del mondo dell’economia e stelle dello show business, attratti dalla possibilità di veder circolare una quantità clamorosa di dollari.
Poi, purtroppo, la stella di Molly Bloom si è andata a smorzare fino a spegnersi del tutto. Finché non le è corsa in soccorso Hollywood, con il film Molly’s Game che le ha restituito quella dose di notorietà che le stava venendo a mancare. I problemi di denaro stavano diventando ingenti, ma l’uscita di quella pellicola le concesse di ritrovare quei soldi necessari per rialzarsi, anche se non in maniera definitiva.
Ma cosa combina ora Molly Bloom? Due anni fa, una delle regine del poker high stakes ha svolto un programma di disintossicazione dalla droga. Quando si è trasferita a New York, alla ricerca di una nuova vita e soprattutto di nuove emozioni, era in realtà entrata in un nuovo ciclone negativo. Un ciclone fatto di eroina e anfetamine. Sosteneva che drogarsi le servisse per restare sveglia durante le lunghe sessioni di cash game. Ma c’era chiaramente dell’altro.
E ora, dopo aver detto basta alla droga, Molly Bloom racconta la sua storia: “Io e mio marito siamo guariti, abbiamo sconfitto le dipendenze. Lui è un neuroscienziato che, a soli 22 anni, era un tossicodipendente da eroina ed era finito per la strada, senza una casa. È riuscito ad uscire da questo tunnel in giovane età ed ha studiato neuroscienze. Entrambi abbiamo trasformato le nostre vite e ora sappiamo chi siamo dentro. Entrambi eravamo a disagio con il mondo e ci siamo rivolti (sbagliando) alle sostanze”.
Il tentativo estremo di uscire da questo terribile tunnel, è alla fine riuscito. Molly racconta la storia che l’ha riguardata. Sembrerebbe un film, se non fosse la vita vera: “La cosa interessante è che, attraverso un programma strutturato in 12 fasi e con la comprensione delle neuroscienze, abbiamo creato un programma che consente alle persone di cambiare le loro vite e stiamo sviluppando un’app che consenta tutto questo. Vogliamo riportare quelle persone nel mondo reale”.
Ma tornando al rapporto con il poker, Molly Bloom ha parlato di quanto sia importante la testa, quando ci si trova ai tavoli: “La psicologia nel poker è una componente fondamentale per raggiungere la vittoria anche nella vita. Chi va avanti senza avidità, senza sete di vendetta e lascia il suo ego da parte, il più delle volte risulta vincitore. Ho notato questa cosa ai tavoli da gioco: chi rimaneva più razionale, nella maggior parte delle occasioni vinceva. Queste persone hanno letto meglio gli avversari ed hanno fatto scelte migliori quando erano sotto pressione. È stata una grande lezione per me. Ho provato ad emularli. Quando è scoppiato il caos, ho cercato di isolarmi e di mettermi in un angolo calmo, ordinato, in modo tale da fare scelte in modo razionale”.
E quando era lei al centro dei riflettori, quando era lei la persona alla quale tutti si rivolgevano per giocare a poker, Molly Bloom ha puntato su alcuni aspetti in particolare: “Ero molto concentrata proprio sugli aspetti umani di queste persone. Mostravo loro valori come integrità, onestà ed onore. Questi sono stati i tratti del mio carattere che ho messo in mostra relazionandomi con loro. Ed ho cercato di essere coerente con tutti. Almeno all’inizio è stato possibile. Si trattava di prendersi cura della loro esperienza. Penso che avere un buon carattere forte sia il modo migliore per essere affidabili, altrimenti si rivelerà il tuo bluff. Gli esseri umani sono programmati per scoprire la verità, prima o poi la realtà delle cose viene sempre a galla”.