Andrea Ricci sfida l’High Roller: “Non sono un pesce fuor d’acqua”

Prima presenza in un evento High Roller per Andrea Ricci. Il player italiano ha giocato in quel di Rozvadov e non si è affatto trovato male: “La differenza di livello negli high roller la vedi subito, qui il range di flat è veramente stretto, già dal preflop partono tribet e fourbet come non ci fosse un domani. I flat sono solamente in posizione e tendenzialmente vengono fatti per outplayarti postflop. Vedere dei fold alle continuation bet è davvero raro”.

 

 

Ricci è stato protagonista nel Platinum High Roller alle World Series of Poker Europe, chiudendo in undicesima posizione. Ha spiegato ai microfoni di Italiapokerclub le differenze rispetto agli eventi “normali”: “Fare chips uncontested è molto più difficile negli High Roller, sulla cbet non foldano quasi mai praticamente, piuttosto magari si mettono in check-raise. C’è da ragionare sempre, veramente su ogni spot devi prenderti almeno cinque minuti prima di decidere”.

Ricci a suo agio negli high roller

Tra le altre cose il giocatore italiano, che è riuscito a salvarsi dallo scoppio della bolla, ha ammesso di aver fronteggiato avversari di tutto rispetto: “Nel day 1 avevo al tavolo Tim Muelder e il finlandese Joni Jouhkimainen, oltre a un altro giocatore molto forte come Cristopher Puetz. Direi che era un tavolo abbastanza tosto. Me la sono cavata adeguandomi subito all’andazzo fatto di tribet e fourbet”.

 

In conclusione Ricci ha fatto capire che il “timore” al cospetto di un torneo così costoso non è durato poi così tanto. Mano dopo mano, le cose sono migliorate: “Prima che il torneo iniziasse pensavo di sentire di più il peso dei soldi, credevo di sentire di più la pressione dei 25mila euro pagati. Invece mi sono divertito parecchio. Adesso sono focalizzato sul Main Event WSOPE, ho già il ticket, cercherò di giocarlo bene e di rendere al massimo e poi vediamo se la run sarà di aiuto”.

 

Non vediamo l’ora che questa circostanza si ripeta.

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