C’è stato un tempo in cui il poker stava iniziando a conoscere una nuova classe di giocatori che stavano letteralmente esplodendo. Quelli che potremmo definire come i ragazzi terribili che lo scorso decennio sono comparsi quasi in maniera improvvisa, tra le fila dei veterani che fino ad allora avevano fatto man bassa di titoli. Tra questi ne spicca uno che ha fatto cose devastanti ai tavoli più ricchi, ovvero Fedor Holz.
Il ragazzo proveniente dalla Germania, con il faccino tipico del ragazzo del coro della chiesa sotto casa, ma con una mente spaventosamente piena di appunti e di sfaccettature con cui affrontare le imprese più ardue. Fedor è stato uno dei giocatori che ha dettato più di tutti il passo nel poker – sia live che online – che si è giocato nello scorso decennio. Il tutto naturalmente con la raccolta di alcuni risultati di enorme spessore.
In un video pubblicato sul canale Youtube della sua azienda Pokercode, Holz ha parlato del momento in cui qualcosa è scattato nella sua testa: “Nel 2015 credevo di essere veramente al top. Nei due anni precedenti avevo giocato molto bene, probabilmente ero già uno dei migliori al mondo e giocavo nei tornei più ricchi e importanti. Nel 2014 ho avuto un passaggio molto importante online, ma è nel 2015 che ho iniziato a giocare i Super High Roller”.
Gli anni di grazia di Fedor Holz
Come sempre accade in circostanze di questo tipo, non ci sono solo rose e fiori nella vita di chi sta sulla cresta dell’onda. E così anche per Fedor i problemi sono venuti a galla: “Ho avuto dei problemi importanti con diversi soggetti che sono riusciti a portarmi via un bel po' di soldi. Oltre ad aver avuto altri problemi di natura privata, anche per via della pressione che avevo addosso. Poi però sono tornato a stare bene, avevo bisogno di tornare a giocare e ho ottenuto un discreto successo”.
Uno come lui non poteva non superare problematiche di questo genere. Tanto che era scattato già qualcosa nella sua mente durante il Final Table del Super High Roller alle WSOP Europe del 2015: “Ho raggiunto il tavolo finale, avevo uno degli stack più grandi ma sono uscito di scena molto presto. Ho perso uno spot abbastanza standard ma ero contento. Ero arrivato con un quarto d'ora di anticipo, mi ero preparato, ero concentrato e pronto per giocare. Questa è stata la svolta per la mia carriera”.
Tuttavia il suo anno d’oro è stato il 2016. Un anno straordinario sul piano dei risultati, ma che non lo ha portato a vincere un Player of The Year che sarebbe stato più che meritato: “La mia run più clamorosa l'ho avuta nel 2016. Giocavo molto bene ma sono andato nettamente sopra EV. Però in quel caso David Peters riuscì a ottenere risultati tali da avere la meglio nella classifica del Player of the Year. Un premio che non credo sia stato celebrato a sufficienza”.
Ora la vita di Fedor Holz è cambiata, ma non possiamo dimenticare le sue imprese ai tavoli di tutto il mondo.