Eugene Katchalov è tornato sulla sua fuga dall’Ucraina. Momenti terribili e concitati che è riuscito per fortuna a mettersi alle spalle: “Sono state 72 ore spaventose, adesso mi sembra ancora di vivere un sogno, solamente poche ore fa ci siamo sistemati in un appartamento nel centro di Budapest. Qui in città tutti ridono come se niente fosse successo, sembra come se nessuno si renda conto di cosa sta accadendo letteralmente nella porta accanto”.
Il forte giocatore nativo dell’Ucraina è riuscito a scappare poche ore dopo i primi attacchi dei russi. Una situazione che non si riesce a capire se non la si vive in prima persona: “Finché non senti che la tua vita è davvero in pericolo, forse non puoi capire bene… Io adesso sto bene, voglio solo fare qualcosa per essere di aiuto agli altri. Tutte le persone che ho incontrato in questi giorni si chiedevano ‘cosa posso fare ora?’”.
Le ore prima della fuga di Katchalov
Katchalov, che in questi anni ha portato avanti con Luca Pagano il brand del Team QLASH, ha spiegato in un podcast di PokerNews che la situazione non sembrava poter trascendere in questo modo: “Sembrava che i russi non avrebbero invaso Kiev. Sembrava che il peggio che potesse succedere fosse qualche attacco ‘mordi e fuggi’ in stile terroristico per destabilizzare la situazione. Altre variabili che ho considerato erano le diplomazie americane e cinesi. Avevo tanti dubbi ma di sicuro non aspettavo che le cose andassero così male”.
E poi c’è il racconto delle ore successive ai primi bombardamenti. Momenti in cui la situazione è crollata in maniera definitiva: “Nelle strade c’era nervosismo e panico, nessuno sapeva cosa aspettarsi. Ho telefonato alle ambasciate americane in Polonia e Ungheria per chiedere cosa consigliavano di fare e mi hanno detto di arrivare ai confini poiché in territorio ucraino non potevano aiutarci. In quel momento ho capito che ci dovevamo concentrare per uscire dall’Ucraina”.