La storia di Phil Hellmuth è ricca di tanti episodi. Lui stesso ha voluto raccontare gli inizi della sua carriera: “Andavo all’università del Wisconsin, era il 1984. Anzi no, era il mio terzo anno quindi era l’85/86. Scoprii queste piccole partite di poker al Memorial Union. La cosa pazzesca è che al tempo lì potevi fumare erba all’aperto, ma giocare a poker era vietato. Sembra pazzesco ma era proprio così, infatti io pensai che fosse una cosa scandalosa, una discriminazione nei confronti del poker”.
Da lì in poi, all’interno della sua università scoprì le partite private e clandestine. E qui ha fatto anche i primi soldi: “Imparai presto che dove ci sono partite basse ce n’è sempre una più alta. Morale della favola, finii per giocare anche quella. Mi ritrovai contro professori, avvocati, medici. Il più giovane di questi aveva 44 anni, io 20 e li massacrai. Mi ci pagai il prestito studentesco e mi rimasero circa 20mila dollari”.
Phil Hellmuth sbarca a Las Vegas
Poi Phil Hellmuth ha iniziato a frequentare Las Vegas. Con risultati scadenti, almeno nei primi tempi: “Appena compiuti i 21 anni iniziai ad andare a Las Vegas, ma nei primi 9 viaggi fui perdente.”.
Dopo aver parlato del rapporto con i genitori, Hellmuth ha ammesso che non gli è andata proprio malissimo: “In linea di massima so che la mia storia non è terribile, so che ci sono moltissime persone a cui è andata molto peggio, nel poker. E poi io ero stato in grado di ridare subito i soldi ai miei. Però lì imparai la lezione e decisi che non mi sarebbe mai più accaduto qualcosa del genere. Mi feci la carta di credito, tornai a far soldi nelle partite a Madison e con il guadagno ripartii per Vegas”.