Dara O'Kearney ha parlato di una delle applicazioni più importanti nel gioco live. Stiamo parlando dell'Independent Chip Model: "Il più grande malinteso di tutti riguarda gli step dei premi. Alcuni giocatori si focalizzano così tanto su questi gradini, che passano punti redditizi senza senso. Altri giocatori ignorano il fatto che il modo più redditizio di giocare, spesso significa giocare più tight e lasciare che gli stack più corti escano per primi".
Secondo il noto giocatore irlandese, l'ICM consente anche di limare questo genere di errori: "Entrambi sono errori, spesso molto costosi. Il finale di solito porta a ridursi a short stack, quindi i giocatori presumono che non sia così importante e si affidano alla fortuna. La realtà è che le maggiori decisioni che prendi sono ai tavoli finali, un errore di dieci big blind spesso fa variare il profitto o la perdita di un anno di gioco, quindi è importante farlo bene".
Dara O'Kearney e i fattori chiave dell'ICM
Proprio per questo motivo O'Kearney sostiene che il gioco ICM vada gestito nel migliore dei modi. Anche quando si è costretti a fold dolorosi: "Dobbiamo giocare più serrati quando l’ICM ci mette sotto pressione, ma dobbiamo anche pensare ad accumulare chips. Queste due idee sembrano in contrasto tra loro. Per accumulare chips dobbiamo rischiare di essere eliminati. È il caso di foldare sempre finché non trovi una buona mano?".
Per questo motivo, Dara prova a fornire quelli che secondo lui sono i tre elementi chiave nel gioco ICM. Tutti e tre li ha svelati nel suo libro, dal titolo "Endgame Poker Strategy: The ICM Book". Sono tre aspetti da valutare quando si è tra i più short in un tavolo: chiamare solo con mani forti, shovare una gamma più ampia da late position (in particolare con i blockers) e prendere di mira i giocatori che non vogliono perdere chips evitando quelli che non hanno niente da perdere.