Dan Shak accusato di spoofing: la pratica che ha arricchito Jp Morgan

Il nome di Dan Shak non è mai stato legato solamente a un mondo, ovvero sia quello del poker. Molti componenti della nostra community lo avranno conosciuto per aver preso parte ad alcuni tra i tornei e i tavoli di cash game high stakes più ricchi al mondo. Ma la sua vita è fatta soprattutto di tanti investimenti, alcuni dei quali a dir poco rischiosi.

 

 

Come quello che lo ha visto come protagonista anche in un recente scandalo. Stiamo parlando della situazione della Jp Morgan Chase, ovvero uno degli istituti di credito più importanti negli Stati Uniti e nel mondo intero. In questo caso Shak ha appreso da alcuni banchieri e successivamente messo in pratica un modello illegale, quello dello spoofing.

Dan Shak e la pratica dello spoofing

Entrando un po' di più nello specifico, lo spoofing è una tecnica di manipolazione di alcuni mercati azionari. In particolare, in questo caso Dan Shak è accusato di aver partecipato alla manipolazione del mercato dell'oro e di quello dell'argento. La Commodity Futures Trading Commission ha espresso le motivazioni che hanno portato a formulare questa accusa molto grave.

 

Secondo i compomenti della commissione, infatti, Shak ha piazzato in maniera ripetuta diversi ordini per contratti futures sull'oro e l'argento. Il suo intento era quello di annullare in seguito le offerte, anticipatamente rispetto alla loro esecuzione. Una condotta scorretta che, insieme ad altre, viene combattuta praticamente ogni giorno dalla commissione.

 

Tra le altre cose, Dan Shak non è nuovo a questo genere di accuse. Già nel 2015, infatti, si era accordato con l'agenzia per alcune negoziazioni ancora sul mercato dell'oro. In quel caso aveva avviato le operazioni nonostante gli fosse stato detto chiaramente di non farlo.

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