Mustapha Kanit riavvolge il nastro e torna a parlare delle origini della sua carriera.
Una carriera iniziata senza ostacoli dai suoi affetti più cari: "Ho avuto la fortuna di avere la sfortuna di non avere supporto dalla famiglia. In un certo senso mi ha dato la libertà di dedicarmi 100% full focus a quello, è stata una decisione che ho preso prestissimo. È stata dura, perché hai anche bisogno di soldi per vivere e sono andato vicino al broke tantissime volte. Allo stesso tempo hai bisogno di bankroll, ma non c'è solo quello".
Il campione italiano ha fatto capire, proseguendo il discorso fatto in origine, un aspetto importante. Ovvero il fatto di non giocare mai pensando solo ai soldi: "Però io mi sono sempre focalizzato sullo sviluppare uno skillset, non sono mai stato davvero money oriented, non volevo cose di lusso ma solo diventare migliore, migliore e migliore. Alla fine quando sviluppi delle skill il resto non importa. Puoi passare periodi duri, puoi andare broke, ma puoi sempre scendere di livello e vincerli indietro".
Le origini di Mustapha Kanit
I primi tornei di Mustapha Kanit sono andati molto bene. A un certo punto, però, la sua iniziale dimensione ha iniziato a stargli stretta: "Anche quando ho iniziato a vincere bene, perché a 19 anni già crushavo i tornei italiani, non ne avevo mai abbastanza. Volevo migliorare ancora, andare fuori dall'Italia per giocare i punto com, e sono stato il primo italiano a farlo. Cercavo sempre una sfida più grande".
Un salto di qualità che alla fine è arrivato: "Volevo sempre un obiettivo più alto e raggiungerlo con le mie forze. Volevo farcela a modo mio, sentivo che il mio modo era migliore. Ci sono state delle volte dove dovevo scegliere se mangiare o giocare, e spesso ho scelto di giocare. Non mi lamento, ho perso 70kg. Ero così motivato... giocavo più di chiunque altro, senza dubbio. Giocavo 14 ore al giorno provando esclusivamente a migliorare".