Consigli utili dallo specialista del sonno: Dott. Nobili


Chi gioca a poker per professione o, comunque, chi grinda seriamente, ha spesso orari ‘straordinari’: dorme il giorno perché per arrivare in fondo a quel dato torneo è stato costretto a vedere l’alba.

Và di certo meglio agli specialisti del cash game che, fortuna loro, possono gestire più o meno a loro piacimento le sessioni.

In ogni caso, comunque, la quotidianità del grinder si discosta non poco da quella di una persona che fa un mestiere ‘normale’.

Per capire meglio, dunque, quanto il vivere con orari sballati incida, o possa incidere, sulla salute e come fare a gestire il sonno in queste condizioni, il giornalista Marco Carli ha chiesto al Dott. Lino Nobili, specialista della ‘Medicina del Sonno’ presso l’ospedale Niguarda di Milano, un parere al riguardo.

“Dormire poco – spiega il Dott. Nobili – causa una minore concentrazione, con l’aggravante che la persona, talvolta, neanche si rende conto di ciò. In aggiunta, poi, c’è un aumento della propensione al rischio, specialmente per gli uomini. Si è più euforici e si compiono scelte meno razionali…”.

Eppure basta poco per dare benessere alla nostra mente e al nostro corpo quando li poniamo in situazioni di stress, come ad esempio un lungo torneo live che ci impegna consecutivamente per l’intero weekend (o anche di più).

“Sarebbero necessarie brevi dormite di 20 minuti ciascuna nell’arco della giornata, non più lunghe. Seguono una routine simile i velisti in solitaria, che hanno sovente un programma stilato per loro da specialisti. Se il ‘riposino’ è più lungo, però, diventa controproducente…”.

Ma quali sono le cose che un giocatore di poker dovrebbe tenere a mente per favorire la sua produttività al tavolo verde e, perché no, nella vita di tutti i giorni?

“Va limitato l’uso del caffè, che essendo uno stimolante incide negativamente sulla qualità del sonno. Niente alcool, visto che induce sonnolenza….”.

Per star bene con sé stessi e col poker, perciò, è vitale ogni tanto riuscire a staccare completamente la spina.

“Dimenticarsi degli orari folli per riacquisire una data regolarità del ritmo sonno/veglia è necessario per chi fa questa professione..”.

Quello che va sottolineato è che la soggettività, comunque, la fa da padrona e sebbene alcune ‘regole’ valgano per tutti – come ha spiegato il Dott. Nobili – i pokeristi certamente posseggono una spiccata propensione a vivere e a lavorare di notte, abilità che permette loro, quindi, di recuperare le energie di giorno, senza che la veglia notturna intacchi negativamente il ritmo sonno/veglia.

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