
Quando si affrontano giocatori inesperti sarebbe preferibile utilizzare una strategia mirata a sfruttare le loro vulnerabilità. Ma è contro i giocatori più competenti che è invece essenziale cambiare approccio e usare una strategia bilanciata che non lasci spazio e modo di essere attaccati. Ecco come.
Frequenze ideali di una puntata al river
Quando si affronta un avversario ostico è essenziale evitare di bluffare troppo o troppo poco. Strategie di questo tipo sono sbilanciate e un giocatore capace sarebbe in grado di adattarsi molto in fretta.
Una strategia ottimale di puntata è tale se il proprio avversario non ha alcun incentivo a fare grossi fold o grossi call: qualsiasi cosa decida di fare con i suoi bluffcatchers (quelle mani che battono solo un bluff), il suo valore atteso dovrebbe essere 0.
Quando un giocatore subisce una puntata pari al piatto è sufficiente che vinca 1 volta su 3 per rendere il call profittevole. Infatti a fronte di una puntata di 100€ su un pot da 100€, il suo investimento sarebbe di 100€ per vincere 200€.
Se vincesse più spesso del 33% delle volte sarebbe incoraggiato a chiamare di più, in caso contrario dovrebbe invece foldare con tutti i suoi bluffcatchers. Ne consegue che una strategia ottimale di puntata al river con una size pari al piatto prevede esattamente 1 bluff ogni 2 puntate per valore, dato che in questo caso l'avversario sarebbe indifferente tra call o fold.
Modificando la size di puntata viene modificato anche il rapporto ideale tra bluff e valore: una puntata di ½ piatto può essere chiamata fintanto che ci si aspetta di vincere almeno 1 volta su 4. Se non si vuole dare vita troppo facile al proprio avversario è bene quindi assicurarsi di bluffare solo il 25% delle volte.
La ricerca di una strategia bilanciata al river non si ferma qui: è essenziale proteggere anche i propri check.
Bilanciare il range di check
Molti giocatori sono a conoscenza dei rapporti ideali tra bluff e valore ma possono commettere un altro grave errore: non proteggono a sufficienza i propri check. Ma cosa significa?
Supponiamo che un giocatore esegua una puntata al river la maggior parte delle volte, tenendo il rapporto corretto di una puntata in bluff ogni due di valore. Nonostante questa puntata sia bilanciata, ciò non significa che la sua strategia al river lo sia.
I suoi avversari potrebbero non riuscire ad avvantaggiarsi in alcun modo quando questo giocatore punta, ma potrebbero riuscire a farlo quando non lo fa.
Quando si esegue un check si dà la chance al proprio avversario di vincere il piatto con una puntata. Se si finisce con il fare check/fold troppo spesso, quella puntata avversaria risulterebbe profittevole con due carte qualsiasi. In una strategia ottimale, questo non può accadere.
Quando un giocatore punta una size pari al piatto ottiene un profitto istantaneo se il suo avversario fa fold più del 50% delle volte. Ad esempio, se un giocatore punta 100€ su un piatto da 100€, gli basta vincere una volta su 2 per fare pari nel lungo periodo, senza prendere nemmeno in considerazione le sue carte.
Una strategia bilanciata al river prevede quindi che, in seguito ad un check, un giocatore non vada a foldare più di 1 volta su 2. Molti regulars tendono invece a puntare in modo istintivo, senza curarsi del proprio range di check, diventando così molto vulnerabili.
Quando si decide di giocare in modo bilanciato è sempre importante fare check con alcune mani buone. Persino alcuni punti molto forti (come ad esempio un set), dovrebbero di tanto in tanto esser giocati in questo modo.
Ogni giocatore con l’intenzione di diventare una spina nel fianco per i suoi avversari più capaci dovrebbe cercare di creare una strategia bilanciata di questo tipo. Solo in questo modo è possibile farsi strada nei livelli più duri dove ogni debolezza viene duramente punita.