IL LOOSE PASSIVE NEL CASH GAME 6 MAX

Ogni giocatore ha un proprio DNA pokeristico. Alcuni sono esperti  e navigati, altri interpretano il Texas Hold’em come puro divertimento. Chi predilige l’aggressività e l’intraprendenza, chi invece preferisce lasciare l’iniziativa all’avversario e mantenere un andamento passivo: è il giocatore loose passive.

Cosa significa “loose passive”(LP)?

Indica lo stile di chi tende a entrare in molti piatti (loose) con l’attitudine a scegliere il “call” e quasi mai “raise” (passive).

Come si affronta un giocatore di questo tipo?

Nel poker è rilevante adattarsi all’avversario. Il player loose passive non fa eccezione. Contro un rivale del genere è fondamentale aggredire quando si ha un punto forte.
Al contempo è opportuno rinunciare ad azioni in bluff puro.

Anche le giocate in semi-bluff devono essere ben valutate, perché la folding equity contro un LP è quasi inesistente. Inoltre, quando si ha una buona mano, non si devono mai concedere free cards perché si rischia di perdere il controllo della mano e “pagare dazio”.

Di seguito, due esempi concreti su cosa fare e non quando si affronta un player LP:
 
1° esempio - Tattica corretta
Game Type : cash game NL100 6-max
**Preflop**
Villain (LP) 70x MP call
Hero 100x BTN AhQh raise 4BB – Villain call
**Postflop**
Flop : pot 9,5BB – 7h Qd 5d – Hero bet 7BB – Villain call
Turn : pot 23,5BB – Th – Hero bet 16,25BB – Villain call
River : pot 56BB – Ts – Hero all in (42,75BB) – Villain call
Villain mostra 8d7d – Hero wins pot 141,5BB

Hero estrae il massimo valore dalla mano sfruttando le caratteristiche del contendente, ovvero la passività e la bassa propensione al fold. Difatti, per villain è sufficiente avere una coppia al flop con backdoor di colore per chiamare la c-bet di hero.
Al turn villain chiama ancora perché non assegna un range dell’avversario composto da Qx o Tx.
Quando al river il board si accoppia, ritiene che la “two pair” sia abbastanza per chiamare. Hero sa che verrebbe pagato da molte combinazioni che batte e va all-in.
 
2° esempio - Tattica errata
Game Type : cash game NL100 6-max
**Preflop**
Hero 100x BTN AsTs raise 3BB
Villain (LPA) 35x BB call
**Postflop**
Flop : pot 6,5BB – 5h 9d 6d – Hero bet 4,25BB – Villain call
Turn : pot 15BB – Qh – Hero bet 9BB – Villain call
River : pot 33BB – 6s – Hero allin (18,75BB) – Villain call
Villain mostra 5c6c
Villain wins pot 70,5BB
 
Questa mano è il classico esempio di cosa non fare contro questa tipologia di giocatori. Villain decide di giocare fuori posizione con carte dal valore speculativo, una connector suited hand. Quando “subisce” la c-bet dell’avversario fa la cosa che non ci si aspetta: chiama con two pair su un flop drawy.
Non rilancia, non protegge il proprio punto e non pensa che altre carte nelle streets successive possano “congelare” l’azione. Tutto ciò disorienta il rivale. Hero crede di poter piegare la volontà di villain continuando ad aggredire il pot, soprattutto alla luce di una overcard al turn che complicherebbe la vita al range di flat al flop di molti avversari.
 
Egli compie un three-barrel che risulta fatale per il suo stack, perché non immagina che al river l’opponent possa avere proprio full. Ma l’errore più grave di hero è credere di poter convincere un player LP a foldare un punto scarso. Decide per un bluff puro non avendo “folding equity”.
 
Molti pensano che affrontare un avversario dal profilo LP sia un vantaggio, sia facile: non è sempre così. Nel poker è lo spirito di adattamento a rendere le fasi del gioco meno complesse. Chi non sa assumere un atteggiamento tecnico corretto e camaleontico, incontrerà grandi difficoltà e difficilmente sarà vincente, a prescindere dal tipo di competitor che affronterà.
 
“Più si risparmia, più si spende; più si accumula, più si perde. Chi sa contentarsi non si disonora, chi sa fermarsi non è in pericolo e può durare a lungo.”
Lao Tzu, Tao Te Ching, ca. V sec. a.e.c.

 

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