
Può essere frustrante giocare per molto tempo allo stesso limite senza ottenere risultati. A volte è colpa di semplice varianza, ma più spesso la causa è da ricercare in errori che si ripetono nel tempo. Vediamone alcuni molto comuni.
Scarsa attenzione alla table selection
Quando si gioca a poker per fare profitto, scegliere tavoli buoni è a tutti gli effetti una skill. Il proprio obiettivo dovrebbe essere quello di massimizzare il proprio winrate. Un buon modo è trovare giocatori più deboli di noi.
Essere un discreto giocatore o essere un giocatore vincente sono due cose differenti. Se il sesto miglior giocatore al mondo continuasse a giocare con i primi 5, sarebbe a tutti gli effetti perdente. Questo a prescindere dalla sua indiscussa abilità.
Quello che conta è vincere e i giocatori di livello alto lo sanno. Non c’è spazio per l’ego, se si parla di profitto sono i numeri a parlare e non bisogna vergognarsi di essere selettivi con i propri tavoli.
Non isolarsi con i giocatori occasionali
Scegliere il tavolo giusto non basta, bisogna anche sapere sfruttarlo. I giocatori inesperti vanno e vengono piuttosto in fretta, pertanto è necessario cercare di giocare contro di loro in numerose occasioni.
In alcuni casi non è un problema prendere decisioni marginali nel preflop se queste aprono la strada a situazioni molto profittevoli.
Non si tratta soltanto di isolarsi quando un giocatore occasionale decide di giocare una mano, ma anche di fare call in situazioni atipiche solo per sfruttare il proprio vantaggio nel postflop. Ad esempio se ci si trova sul BB e un giocatore inesperto apre da UTG, è di solito una buona idea allargare i propri standard di call. Il vantaggio tecnico in certi casi è così grande da colmare lo svantaggio posizionale e di carte.
Non adattarsi ai propri avversari
Quando si giocano tanti tavoli alla volta è facile cadere nell’abitudine di giocare in modo troppo automatico.
Una strategia di base solida è senza dubbio utile, ma se non ci si adatta ad ogni situazione si sta lasciando molto profitto per strada. Se si stanno incontrando problemi a battere un livello che si ritiene semplice, è del tutto probabile che non si stia sfruttando al meglio ogni situazione.
L’esempio più classico sono le mani di apertura. Le tabelle sono buone per farsi un’idea di cosa si dovrebbe giocare dalle varie posizioni, ma è un grosso errore non variare mai da esse.
Se ci si ritrova ad avere giocatori loose in posizione è saggio chiudere i propri range, mentre questi andrebbero invece allargati se su CO e BTN ci sono giocatori tight.
Anche postflop è importante sfruttare sempre le debolezze del proprio avversario, cercando sempre di trarre il meglio da ogni situazione. Una strategia standard può essere a valore atteso positivo, ma quasi mai è la scelta a valore atteso migliore in assoluto.
Basarsi troppo sul proprio HUD
L’HUD è uno strumento molto utile quando si cercano punti deboli nel gioco di un avversario, ma è essenziale non farsi trarre in inganno da informazioni non attendibili.
Quando si leggono le statistiche del proprio HUD è bene tenere in mente alcuni problemi:
· - La maggior parte di esse descrive il gioco “medio” di un giocatore e non tiene conto di suoi eventuali aggiustamenti o del flow della partita
· - Su un campione basso di mani osservate i valori possono essere molto differenti dalla realtà
· - Si può vedere quanto un giocatore faccia una certa cosa ma non con quali mani
Pertanto, prima di fare cieco affidamento alle statistiche è sempre importante scoprire se il proprio avversario è tipo da adattarsi in fretta e se il numero di casi analizzati è rilevante. Sapere che un giocatore effettua una cbet sul 100% dei flop è inutile se questo è capitato solo 2 volte su 2.
Per sfruttare al meglio le statistiche del proprio HUD è sempre meglio integrarle con le note scritte a mano. Solo così si può comprendere appieno il significato dei numeri.
Quando ci si ritrova a stagnare per troppo tempo in un dato livello è importante non lasciarsi scoraggiare e cercare quei problemi nel proprio gioco che potrebbero sfuggire a prima vista. È questo l’atteggiamento che contraddistingue un giocatori vincente sul lungo periodo.