
In un gioco come il poker, nel quale sia le proprie capacità che la fortuna incidono sui propri risultati, non è difficile essere vittima di false percezioni sulle proprie prestazioni o capacità. Queste possono causare problemi sul lungo periodo, quindi è importante capire come funzionano. Ecco qualche esempio.
Concentrarsi sul risultato di una singola sessione
I risultati delle singole mani sono nella maggior parte dei casi dettati dalla sorte. Un errore molto comune è quello di valutare una certa sessione in base alle sue fasi finali.
Ad esempio non è raro sentirsi soddisfatti per una sessione giocata male solo perchè questa si è conclusa nel migliore dei modi, o al contrario di sentirsi delusi per un’ottima sessione finita con un banale errore.
Il proprio giudizio dovrebbe essere più oggettivo e non basarsi mai su singoli episodi, ma piuttosto sull’insieme delle proprie decisioni dall’inizio alla fine della sessione.
La fallacia dello scommettitore
Come suggerisce il nome, questa falsa percezione è comune in tutti quei settori governati dalle probabilità.
Si tratta di una lacuna logica, in seguito alla quale si pensa che un certo evento ha più (o meno) probabilità di concretizzarsi solo perchè si è (o non si è) presentato in una serie di eventi passata.
Un esempio banale riguarda la probabilità di centrare un set al flop: un giocatore vittima della fallacia dello scommettitore potrebbe pensare di avere meno (o più) possibilità di centrarne uno solo perchè non ci è riuscito le ultime 5 volte che ha avuto una coppia.
Siccome si parla di eventi indipendenti l’uno dall’altro, questa credenza è ovviamente infondata.
L’illusione del controllo
Questo è un problema molto diffuso nel poker e si presenta quando si sopravvaluta l’influenza che le proprie decisioni hanno sui risultati al tavolo.
È facile infatti cadere nell’errore di pensare che se si sta perdendo sia colpa di un qualche errore o vice versa che se si sta vincendo sia sempre proprio merito.
Non c’è niente di più grave per la crescita di un giocatore di poker che correggere un errore inesistente o al contrario non lavorare sul proprio gioco quando ce n’è bisogno.
I risultati del breve periodo sono influenzati in buona parte dalla varianzae non dipendono dalla proprie capacità. Tutti quanti perdono di tanto in tanto e non ce niente che si possa fare per evitarlo.
Selezione percettiva
Molti giocatori hanno la tendenza a valutare buona una certa giocata solo perchè ha funzionato in passato.
Un esempio potrebbe essere il classico giocatore che effettua sempre limp-raise con AA preflop: può anche di tanto in tanto vincerà uno stack contro KK o QQ, ma questo non significa che sia una giocata buona. Il più delle volte non si fa altro che perdere valore.
Anche qui il problema nasce quando si valuta una giocata in base al risultato ottenuto su singoli episodi. Questi sono influenzati in modo massiccio dalla varianza e non sono attendibili per una valutazione corretta della profitabbilità di una certa linea.
Essere troppo result oriented
Giudicare un giocatore o una giocata in base a singoli eventi è sempre molto rischioso.
Solo perchè un giocatore ha vinto un grosso torneo, questo non significa che sia bravo. Nel singolo MTT la varianza ha un impatto enorme e non è raro che questi vengano vinti da giocatori occasionali.
È altrettanto importante non giudicare una giocata solo in base al risultato ottenuto su pochi casi. Sarebbe davvero un peccato rinunciare ad una linea profittevole solo perchè si è stati sfortunati in un paio di situazioni.
Le false percezioni possono essere un vero intralcio per la propria carriera nel mondo del poker. Per questo motivo dovrebbero essere individuate e depellate il prima possibile-